Una centrale unica di sicurezza per controllare treni e stazioni

Accordo Regione-sindacati sul rinforzo dei sistemi di vigilanza Stanziati 50 milioni per tecnologie anticriminalità sui convogli

Un investimento di altri 50 milioni di euro per l'acquisto di nuovi treni equipaggiati con sofisticati sistemi di sicurezza. A ritagliarli nel suo nuovo bilancio è la Regione che dopo gli ultimi fatti di violenza a bordo dei convogli e lo sciopero dei ferrovieri di martedì si è impegnata ad affrontare l'allarme. «Oggi la mobilità - ha spiegato l'assessore Alessandro Sorte, - deve essere declinata con la sicurezza, perché episodi come quelli accaduti nei giorni scorsi devono essere contrastati con le nuove tecnologie a bordo dei treni e nelle stazioni, ma anche con una presenza costante degli uomini in divisa nelle aree sensibili». Una cifra, questi 50 milioni, che vanno ad aggiungersi ai 200 già previsti dal contratto di servizio definito poche settimane fa proprio con Trenord e anch'essi destinati nei prossimi tre anni a nuovi acquisti. Con Sorte che ricorda come la Regione abbia «già acquistato sessantatré nuovi convogli, quaranta dei quali sono già in esercizio e gli altri ventitrè lo saranno entro la primavera del 2016». Un impegno che nell'arco della legislatura metterà a disposizione dei pendolari un centinaio di nuovi treni.

Critici i sindacati che ieri hanno incontrato l'assessore Sorte. Per Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl trasporti, Faisa Cisal, Fast Consal «il livello della sicurezza è uguale a quello del giorno del tragico incidente di Villapizzone. Siamo consapevoli - si legge in una nota - che questa materia non può essere esclusiva responsabilità dell'azienda, ma anche e soprattutto delle istituzioni che devono garantire risorse economiche e mettere in atto progetti sulla sicurezza e il presidio di stazioni e scali ferroviari». In risposta una nota di Trenord per dire che «l'azienda ha riproposto una forte azione unitaria per richiamare l'attenzione delle istituzioni e delle forze dell'ordine dinnanzi alla gravità di quanto avvenuto e della necessità di azioni concrete per garantire i requisiti minimi di sicurezza del servizio ferroviario».

E ieri dalla Cisl all'assessore Sorte la proposta di creare una sala operativa unica da cui controllare tutta la rete, mentre da tutti la considerazione che le stazioni del passante ferroviario già dalle sette di sera rimanendo deserte si trasformano in aree per nulla tranquille. Ribadita la richiesta di sospendere temporaneamente l'attività di controllo biglietti «laddove si ravvisino rischi concreti per l'incolumità» e l'annuncio dell'apertura delle procedure «per indire uno sciopero in Trenord». Intesa con l'assessore Sorte sull'opportunità di creare un «osservatorio permanente per monitorare le condizioni di sicurezza, reale e percepita, sui treni e nelle stazioni». Proponendo però ai sindacati un percorso «esteso anche a enti locali e mondo dell'associazionismo per la gestione ad esempio delle stazioni».

In tutto questo rimangono le richieste del centrodestra che con la coordinatrice regionale di Forza Italia Mariastella Gelmini e l'assessore Viviana Beccalossi di Fratelli d'Italia ribadiscono la proposta di schierare l'esercito sui treni e nelle

stazioni. Con le stesse Ferrovie dello Stato che dopo un incontro con i sindacati confederali, martedì avevano chiesto «una maggiore presenza delle forze dell'ordine sui treni a rischio, oppure i convogli non partiranno».

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