Le due grande postazioni sono già pronte, nell'atrio monumentale del Palazzo di giustizia su corso di Porta Vittoria: pronti i dodici desk di accoglienza, le sedie per il pubblico in attesa, le poltrone nuove di zecca per gli impiegati addetti agli sportelli. É la nuova faccia della giustizia milanese, l'Ufficio relazioni per il pubblico che dovrà garantire un accesso più accogliente alle migliaia di cittadini (la media è di cinquemila accessi quotidiani) che ogni giorno devono fare i conti con il mondo delle udienze, dei certificati, di pratiche spesso imperscrutabili. Tutto, per ora, è fermo. Ma adesso arriva un altro pezzo cruciale degli stanziamenti per dare il via all'innovazione: il finanziamento per il software innovativo che alimenterà il flusso delle comunicazioni. Tradotto in soldoni, che permetterà all'impiegato di orientare il malcapitato cittadino nei meandri che lo attendono.
Lo stanziamento di tre milioni e mezzo è stato annunciato ieri dal Comune di Milano, che fa da ufficiale pagatore: i quattrini arrivano da Roma, dal governo centrale, che li passa a Palazzo Marino. É la quarta e ultima tranche del progetto di informatizzazione della giustizia milanese, già oggetto negli ultimi quattro anni di cospicui stanziamenti: tre ondate, per un totale complessivo di 12,5 milioni di euro, che salgono a 16 milioni con l'ultima delibera. Si tratta indubbiamente di cifre importanti ma che hanno consentito di fare di Milano un caso-pilota di superamento dei tempi e dei costi della burocrazia giudiziaria cartacea, avviando progetti come il Pct, il processo civile telematico, che hanno portato la durata media dei processi a ridosso della media europea. «Si intende fermare larga parte dell'utenza all'Urp - spiega la relazione della presidenza del tribunale - dando risposta alle esigenze informative e limitando al minimo gli accessi alle cancellerie e segreterie».
Oltre a finanziare l'avvio dell'Urp, l'ultimo stanziamento servirà - secondo quanto reso noto ieri dall'assessore ai lavori pubblici Carmela Rozza - a completare il cablaggio del palazzo di giustizia e a cablare anche la nuova struttura in via di completamento in via San Barnaba, alle spalle del palazzo principale, che ospiterà le sezioni famiglia e lavoro sia del tribunale che della Corte d'appello, due tra i settori di maggiore afflusso di utenti. Nel piano interrato troverà sede uno dei tre «cervelloni» che custodiranno i dati dell'apparato giudiziario dell'intero paese, in base alla pianificazione del ministero della Giustizia.
Anche la nuova struttura è stata realizzata dal Comune, su progetto dell'ufficio tecnico. E la sua entrata in funzione, prevista nel giro di un paio di mesi, potrebbe portare anche ad una rivoluzione viabilistica intorno alla cittadella giudiziaria.
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