Champions al Meazza La sfida parte dall'erba

Dopo la parentesi estiva riservata ai concerti, San Siro riapre i cancelli al calcio con una gara che sa già di dentro o fuori: Inter-Cittadella nel terzo turno eliminatorio di Coppa Italia, chi perde saluta la coppetta. Per l'occasione San Siro ha effettuato il restyling della sola erba, ma le ambizioni dei club milanesi sono tante e l'obiettivo è ben definito: la finale di Champions League. Galliani e Moratti sognavano di portarla sotto la Madonnina nel 2015, proprio per aprire degnamente l'Expo, ma l'Uefa, contraria alla contemporaneità di avvenimenti sportivi con quelli sociali-economici, ha detto no. Se ne parlerà per il 2016 anche perché il Meazza è stato bocciato da Platini e non è considerato uno stadio degno di ospitare una finale europea. Allora new look e lavori di ammodernamento per mettere a regime il vecchio San Siro.
Intanto si parte con l'erba che, distrutta dai vandali dei concerti (c'è chi si è portato a casa le strisce di zolle), è stata rimessa completamente a nuovo con una rizollatura che sa di miracolo a Milano. Già perché il campo misto, metà naturale e metà sintetico inaugurato un anno fa, si è rivelato un mix di successo che è stato subito riproposto. E se di miracolo si deve parlare, questo riguarda anche i costi perché di solito erano necessarie cinque rizollature a stagione al costo di 200/220.000 euro circa l'una (negli ultimi vent'anni Inter e Milan hanno speso più di 15 milioni di euro), mentre ora con il nuovo sistema non ci sarà più bisogno d'intervenire per dodici mesi. Il Grass Master System, nuovo terreno di gioco impiantato dall'olandese Desso ha passato indenne oltre 70 tra partite e allenamenti di rifinitura pre coppe europee, confermando la bontà della scelta con l'introduzione del sintetico (che è comunque in minima parte rispetto all'erba naturale): il tutto alla modica cifra di 230.000 euro, subito cash e fino all'estate 2014 non se ne parla più. Una rivoluzione che ha portato in visita a San Siro altri club con due squadre nella stessa città (Genova, Verona) e si era mossa persino la Juventus per avere informazioni utili. Erba e sistema «Albatro» creato dagli ingegneri della Desso per riscaldare il campo con un impianto di luci appositamente creato: queste le soluzioni che in una stagione hanno fatto risparmiare 940 mila euro a Inter e Milan.
Oggi però l'Inter giocherà su un manto interamente manuale e solo nei prossimi giorni verranno innestate le fibre sintetiche, in modo che il terreno sia pronto per l'esordio dei nerazzurri in campionato il 25 agosto, mentre tre giorni dopo toccherà al Milan nel ritorno dei preliminari di Champions col Psv.

Ma l'occhio è al 2016 e già sono partiti i lavori per il rifacimento dei bagni, il cambiamento delle poltrone del primo anello, il riordino del fossato che circonda il campo, l'eliminazione delle barriere in attesa soprattutto del via libera da parte del Comune per l'acquisto dei 152 mila metri quadrati dell'area dell'ippodromo (alla Snai andrebbero 30 milioni): nessuna apertura dell'amministrazione comunale se si tratta di un'operazione esclusivamente commerciale con l'unico obiettivo di aumentare il fatturato da stadio. Via libera invece se i progetti di Milan e Inter sono compatibili con quelli del Comune. E per ora è scontro frontale tra le parti.

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