Chansonnier per una sera tra le poesie di Brassens

Chansonnier per una sera tra le poesie di Brassens

Musiche e parole di uno dei miti indimenticabili della canzone d'autore del Novecento andranno in scena stasera, data unica, al Teatro Nazionale di piazza Piemonte. L'appuntamento è con Alberto Patrucco e Andrea Mirò che interpretano Georges Brassens in un viaggio di grande suggestione, in cui riprenderanno vita e colore le piccole e grandi epopee e fragilità di tutti i giorni immortalate dal maestro di Sète. Il progetto, approvato dagli stessi eredi di Brassens e dedicato a tutti gli amanti del cantastorie francese, si chiama «Segni (e) particolari», e anticipa di un paio di settimane l'uscita dell'omonimo cd, attesa per il 25 del mese (il cd sarà disponibile anche su piattaforme digitali). Si va alla (ri)scoperta di tredici brani del repertorio brassensiano, per la maggior parte non ancora tradotti in italiano: dal pionieristico La cattiva reputazione (La mauvaise réputation), che ne segnò gli esordi nel 1953, al Testamento (Le testament), un pezzo del '56 che affronta con ironia il tema della morte, passando per Il re (Le roi), Mi sono legato (Je me suis fait tout petit), Nonno Riccardo (Tonton Nestor), Penelope (Pénélope), La non domanda di matrimonio (La non-demande en mariage), Se soltanto fosse bella (Si seulement elle était jolie), Ragazze di vita (La complainte des filles de joie), La rosa, Il fiasco e la stretta di mano (La rose, la bouteille et la poignée de mains), La principessa e il musicante (La princesse et le croque-notes), Perfido Cupido (Sale petit bonhomme), Il Grande Pan (Le Grand Pan). Piccoli tesori di cui Patrucco e Mirò, il primo con acuta vena comica, la seconda con l'intensità di una straordinaria lettura musicale, hanno saputo cucire insieme in un percorso attuale e, al contempo, apparentemente estraneo al tempo e allo spazio. Denominatore comune: la sostanziale incongruenza della nostra società, digeribile -e metabolizzabile- solo da chi è capace di coglierne il volto più ironicamente umano. Molti gli artisti e amici che hanno scelto di partecipare: l'album (e lo spettacolo di stasera), oltre ad essere preziose occasioni per ritrovare emozioni dimenticate, o magari soltanto un po'... datate, daranno modo di incontrare eccezionali esponenti della grande canzone d'autore di oggi come Enrico Ruggeri, Eugenio Finardi e Ricky Gianco. Ma non solo: ci saranno anche Enzo Iacchetti, profondo conoscitore del teatro canzone, e Ale e Franz, come sempre capaci di farci sorridere e riflettere con poche pennellate di comicità.

Proprio come la musica di Brassens ha fatto per un quarto di secolo. Parole che suonano, musica che parla. «Musica che cattura -confessa Patrucco-, e che il tempo non ha scalfito. Brassens ha impresso una svolta profonda al mondo della canzone».

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