Cronaca locale

In città i tavoli sono vuoti I ristoratori attaccano Expo

I gestori criticano l'orario prolungato alle 24: «Così i turisti non lasceranno i padiglioni di Rho»

I ristoratori di Expo non hanno abbastanza scorte per tutti i clienti. I ristoratori di Milano invece fanno i conti con tavoli vuoti e un notevole calo delle prenotazioni. Etnici o tradizionali, costosi o di fascia media, i locali in città non sono più l'attrazione del momento: l'ultima moda è taggare su Twitter le specialità servite fra i padiglioni dell'Esposizione. Magari non sempre di ottima qualità, magari servite su piatti di carta e fatte pagare come se fossero oro. Ma va così: cenare a Expo fa chic, che sia Angola, Uruguay o Messico.

Ora che il sito delle meraviglie di Rho chiuderà a mezzanotte, i gestori dei locali milanesi temono di vedere ancor meno turisti. Già adesso dicono di non aver più presenze dell'anno scorso e di non beneficiare di nessun «miracolo Expo». Ad accusare il colpo sono soprattutto i ristoratori fuori dal centro e dalle zone più battute. Si salvano invece quelli sulla Darsena o all'Isola, tra le zone più frequentate del momento.

Da qui la proposta di Alfdo Zini, coordinatore delle imprese storiche di Confcommercio: «Expo pubblicizzi con più forza le informazioni di Expo in città». Le iniziative infatti non mancano e sono disseminate in vari luoghi di Milano. Ma chi esce dal tour tra i padiglioni di Rho non sa dove andare, nessuno gli dice che in giro per teatri e piazze ci sono spettacoli ed eventi, degustazioni e mostre. «Andrebbe migliorata la comunicazione - suggerisce Zini - ad esempio distribuendo depliant fuori dai tornelli per invogliare i turisti a vivere la città».

I gestori dei locali lo avevano previsto e già un anno fa avevano chiesto all'amministrazione Expo di far chiudere i padiglioni alle 19 almeno per tre sere alla settimana per convogliare i flussi turistici fuori dal Decumano, per le strade della città. Così non è stato, anzi, lo staff dell'Esposizione ha deciso per la strada opposta visto l'appeal dei ristoranti interni al sito di Rho e il successo dell'ingresso serale.

«Giustamente Expo fa il suo mestiere - sostiene Zini -. Sta alla città diventare più attrattiva, organizzare concerti e invogliare la gente e i turisti a stare fuori. Purtroppo però usciamo da un periodo difficile e per creare dehors o progetti attira-gente ci vuole una minima disponibilità economica che non tutti hanno».

Di contro all'interno di Expo il giro di clienti c'è ma spesso e volentieri i menu non sono completi. Tanti padiglioni non riescono ad avere la merce in tempo o non hanno ben calibrato le ordinazioni in base al numero di coperti. Dopo questo primo mese di rodaggio però tutti dovrebbero aver preso meglio le misure.

Nel match ristoratori contro ristoratori, smorza le polemiche Paolo Marchi, di Identità Golose: «Chi lavora bene ha sempre clienti, dentro e fuori Expo». E fa l'esempio della pizza di Bernabè Alce nero, confinato in una delle zone meno visibili del sito.

Ma la pizza è buona, si è sparsa la voce ed ora c'è sempre la fila.

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