In città meno divorzi Ma è tutto «merito» della crisi economica

Anche i divorzi risentono della crisi economica. Il dato emerge dal bilancio del Tribunale presentato ieri mattina a Palazzo Marino. Nell'ultimo anno giudiziario, infatti, i procedimenti di separazione e divorzio giunti negli uffici del palazzaccio sono stati 8.079, contro gli 8.911 dell'anno precedente, con un calo - nell'arco di un trienno - che nelle procedure di tipo giudiziale è maggiore rispetto a quelle consunsuali. «Aumentano i conflitti familiari ma a causa della crisi - spiegato Claudio Castelli, presidente aggiunto dell'ufficio gip - diminuiscono le cause di separazione e divorzio perché hanno un costo. Aumentano le person eche continuano a convivere, perchè un altro alloggio costa». Altro indice degli effetti della crisi è l'aumento delle «richieste di modifica delle condizioni di separazione». Ossia degli assegni di mantenimento, di cui è richiesta sempre più spesso la riduzione. Nel 2012 le domande sono state 495, pari al 6% dei procedimenti in materia di separazione e divorzio.
Dalle famiglie alle imprese, la tendenza è la stessa.

L'econnomia ferma al palo, infatti, ha provocato un aumento delle dichiarazioni di fallimento: dal 2008 a oggi i procedimenti giunti nel Tribunale sono cresciuti del 91%. In termini assoluti, i fallimenti delle imprese nel 2011-2012 sono stati 1.223 rispetto ai 640 del 2008-2009.

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