La Civica Scuola festeggia 150 anni di vera musica

La Civica Scuola festeggia 150 anni di vera musica

A parlarne sembra di vederla, la Milano col bastone e la bombetta. Erano i primi anni del direttore Felice Lattuada, i ragazzi solfeggiavano con Ettore Pozzoli – in carne e ossa - e Gino Negri, l'operista, diceva la sua. C'era una volta una città così, immagini in bianco e nero di uno scampolo del Novecento: per l'istruzione dei ragazzi, i fiulet, da tempo operava la Civica Scuola di Musica, fondata nel 1862 come «vivaio» di strumentisti e cantori per la Scala e la banda comunale.
Una storia lunga 150 anni, quella della Civica: con l'adesione del presidente Giorgio Napolitano - che ha inviato una medaglia - verrà celebrata a partire dal concerto di domani sera al teatro Dal Verme (La Creazione di Franz Joseph Haydn coi Civici cori, l'orchestra della scuola e l'ISSM Donizetti di Bergamo, diretti da Mario Valsecchi; dalle 20,30 ingresso libero), fino a giugno anche a Villa Simonetta, la sede. «La nostra non è solo una festa di ricorrenza, ma una testimonianza di ciò che la Scuola Civica rappresenta oggi nella città e di ciò che vuole proporre per il futuro», afferma il presidente della Fondazione Milano Filippo De Corno.
Siamo a due passi dal Monumentale, via Stilicone: ecco l'ex dimora patrizia dalle cento vite; in passato persino usata come trattoria. Sono un tuffo nella memoria i libri della pianista-studiosa Aida Fino e dell'ex direttore Sergio Marzorati: ritratti (il fiatista Rossari, coi mustacchi) documenti (l'istituzione della sezione di contemporanea), le foto (la classe di Searcy), fino agli anni '90. Ma l'oggi ? «È un momento decisivo – spiega l'attuale direttore Andrea Melis –. A gennaio ci sarà una visita ispettiva; è uno dei passi determinanti per ottenere la parificazione». La Civica è in pole per diventare come un conservatorio, il che significa: poter far conseguire e rilasciare titoli di studio. «Nel sistema riconosciuto vogliamo portare Musica per le immagini – continua –; siamo impegnati pure nel sociale». Un progetto-carceri con concerti e corsi per detenuti; dulcis in fundo l'idea del «festival con studenti di prestigiosi enti europei di musica antica». E ancora: 1.500 studenti di 30 Paesi, una settantina di corsi (persino danza barocca) e seminari a pioggia. «Tanti asiatici nelle classi di lirica – spiegano – per loro quello nella terra del bel canto è un passaggio obbligato; parecchi i sudamericani a musica antica». I Nomi made in Civica abbondano. Ma le colonne sono i docenti e il resto del personale. Da qui è passato il direttore Carlo Rizzi, c'è l'argentino Emilio Pomarico. Compositori transitati, Karlheinz Stockhausen e Franco Donatoni. Valsecchi, in pista dall'81 è uno dei veterani, dirige i Civici Cori, dopo l'era del fondatore Mino Bordignon: «Perché per la serata ho scelto La Creazione di Haydn?». Oltre l'importanza e la bellezza, è adatta a legar bene il lavoro dei singoli cantanti, dei cori e dell'orchestra».


Come ogni Villa antica che si rispetti (la prima pietra è del XV secolo) la Civica ha le sue curiosità: si dice che nell'aula 18 vaghi il fantasma della nobildonna Clelia Simonetta, che faceva strangolare gli amanti. Nel cortile c'è l'Eco: uno sparo si sente decine di volte, giurava lo scrittore Stendhal. Uno dei direttori d'orchestra-docenti fu il vivaldiano Angelo Ephrikian, papà di Laura, moglie di Gianni Morandi.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica