Clochard accoltellato per una lite in Duomo Marocchino ferito al boschetto di Rogoredo

Violenza dal centro alla periferia. In via Cassinis ipotesi regolamento di conti

Una città violenta. Dove ci si accoltella, si rischia di morire o addirittura si muore, anche per un nonnulla, un'inezia, magari un fraintendimento dovuto a un bicchiere di troppo.

Proprio quel che è accaduto nel tardo pomeriggio nel cuore di Milano, piazza Duomo. Intorno alle 18.30 infatti un clochard di 35 anni è stato accoltellato da un altro clochard. Il ferito è stato ferito di striscio e, portato al Policlinico, è uscito subito all'ospedale. La lite tra i due sarebbe nata con tutta probabilità perché entrambi erano ubriachi. A fermare l'aggressore sono stati due vigili urbani richiamati da dei passanti che avevano segnalato un uomo armato di coltello in fuga in via Agnello. Grazie all'arrivo dei rinforzi i due ghisa sono riusciti a fermarlo e disarmarlo, mentre contemporaneamente sul luogo del ferimento arrivava una ambulanza. Il responsabile del ferimento è stato arrestato dalla polizia locale, in collaborazione con la polizia di stato.

Già ieri mattina, però, la città si era svegliata con un altro fatto di sangue. Un marocchino, che secondo un conoscente avrebbe 18 anni, è stato accoltellato al torace sotto il ponte della tangenziale di via Sant'Arialdo, a Rogoredo, proprio a margine del noto «boschetto della droga». Il nordafricano, soccorso dalle ambulanze intorno alle 7.30 dopo che un uomo in scooter lo aveva notato a terra sanguinate, è stato ricoverato d'urgenza al Policlinico. La coltellata, che lo ha raggiunto in pieno petto, ha colpito anche i polmoni. Così il ferito è stato sottoposto a una intervento chirurgico subito dopo il suo arrivo in ospedale e ora è in coma farmacologico.

Sull'episodio indaga la squadra mobile diretta da Lorenzo Bucossi. A prevalere per gli investigatori al momento è l'ipotesi di una sorta di regolamento di conti, o comunque di una aggressione, legata alla vendita di stupefacenti L'accoltellamento infatti è avvenuto proprio nel punto dove, dopo che nei mesi scorsi il boschetto è stato setacciato dalle forze dell'ordine ne, si è spostata la vendita di eroina e cocaina, in mano soprattutto ai nordafricani. L'uomo non è mai stato fotosegnalato e quindi per il momento resta uno sconosciuto per le forze dell'ordine.

«L'accoltellamento di un marocchino davanti al boschetto della droga di Rogoredo indica come a Milano la situazione sia totalmente fuori controllo. Chiediamo l'intervento del ministro dell'Interno Marco Minniti» sottolineano i deputati della Lega Nord Paolo Grimoldi e Marco Rondini.

«Questo gravissimo fatto di cronaca rilancia la questione assolutamente non

risolta del bosco della droga di Rogoredo - commenta Silvia Sardone, consigliere comunale di Forza Italia -. I cittadini si chiedono dove siano finiti il pugno duro e i controlli a tappeto promessi dall'amministrazione».

RC

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