Sono giorni di fuoco. E Tommaso Di Buono, responsabile Caf Cisl di Milano, assicura che «il peggio deve ancora arrivare». Il peggio sarà venerdì. Dopodomani è l'ultimo giorno utile per pagare la mini-Imu, i proprietari di prima casa del capoluogo sono addirittura i più tartassati d'Italia visto che qui il versamento medio è di circa 200 euro. Tra rinvii del governo, la promessa (poi ritirata) che i modelli pre-compilati sarebbero arrivati a casa e il caos totale sull'aliquota da pagare, da giorni gli uffici del Comune e i Centri di aiuto fiscale sono presi d'assalto e, come riferisce Di Buono, «l'esasperazione ovviamente aumenta più si avvicina la data della scadenza». I suoi centri di riferimento tra Milano e provincia forniscono consulenza a 400 persone al giorno, «abbiamo le agende già piene, appuntamenti fissati fino a venerdì alle ore 17, sarà un problema, speriamo che i cittadini poi trovino l'ufficio delle poste o la tabaccheria dove pagare in tempo la mini-Imu. Abbiamo allestito postazioni in più, facciamo gli straordinari, mentre una parte del personale incontra le persone che hanno preso l'appuntamento, soprattutto pensionati che non hanno dimestichezza con internet, altri offrono supporto in differita, ossia lavorano i dati inviati dai contribuenti e inviano via max o mail i moduli F24 compilati. Questo almeno ci risparmia il tempo del confronto di persona». Ma da responsabile del servizio caf provinciale, dice quando si sente ripetere dalla gente infuriata in coda per pagare le tasse, «i cittadini fanno fatica ad osservare la legge, dovrebbero essere messi nelle condizioni di farlo umanamente e senza ammassarsi in fila per ore per comprendere quanto devono pagare». Stessa scena agli sportelli del Comune in via Pellico, sono oltre mille le persone che nell'ultima settimana hanno ottenuto aiuto per il calcolo della parte residua dell'imposta sugli immobili. Il centralino 02.02.02 è incandescente da giorni. Tanto che persino Palazzo Marino ricorda che il governo ha fissato delle sanzioni leggere per i ritardi fino a 14 giorni, «è possibile usufruire del ravvedimento operoso, pagando una maggiorazione minima giornaliera dello 0,2% del valore dell'imposta più gli interessi».
Ma mentre i milanesi fanno i conti con una stangata votata nel 2013, il Comune è già alle prese con il buco nel Bilancio 2014. E dai 100-120 milioni di minori introiti dalla Tasi rispetto all'Imu già ipotizzati nelle scorse settimane, ora la voragine si allargherebbe a 160 milioni. Pare che il governo prepari un'altra spending review sil fondo di solidarietà riservato ai Comuni e la quota per Milano si sggirerebbe intorno ai 40 milioni.
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