Cronaca locale

«Col populismo saremo primi del Nordafrica»

Maria Teresa Santaguida

Come avete vissuto queste ore?

«Siamo colpiti dalla veemenza verbale del Movimento 5 stelle e della destra: il loro è stato un attacco senza precedenti al Capo dello Stato con un'accusa di alto tradimento che fa fatica ad essere compresa all'esterno. Siamo in un mondo globalizzato: le affermazioni fatte da un leader politico importante hanno conseguenze immediate».

Che cosa succederà adesso?

«Si vedono già i posizionamenti: ormai non è più un segreto che Matteo Salvini e il centrodestra stessero solo cercando di creare le condizioni per tornare al voto. Tornare alle urne in estate è uno sforzo che mette a dura prova la tenuta delle istituzioni».

Silvio Berlusconi ha preso le distanze dalle posizioni più estreme...

«Se rimanere fuori dalle intemperanze di Salvini è una strategia per rientrare dopo e allearsi di nuovo, in modo di riavere il potere, siamo punto e a capo. Ora è il momento di scoprire le carte e dire se vogliono restare nel campo europeo o abbracciare il populismo e far diventare l'Italia la prima nazione del Nordafrica».

Quale sarà l'atteggiamento del Pd?

«Nel Pd c'è la consapevolezza che questa è l'occasione per dimostrare la maturità, la compattezza e l'unità che sa avere. È il momento di una battaglia ancora più forte per l'Europa».

C'è la forza per ricompattarsi?

«Credo che ieri si sia avvertita quando alta sia la posta in gioco. Perché non ci si può dividere quando vengono attaccati principi fondamentali come la democrazia. La nostra è una classe dirigente matura».

Quali i vostri prossimi passi?

«Il mio è un invito a mantenere la calma. A non tirare per la giacchetta il presidente. Mi auguro che M5S e Lega facciano un passo indietro. La nostra risposta sarà la difesa della democrazia, della Costituzione e dell'Italia».

Come ha preso l'iniziativa di alcuni sindaci lombardi e leghisti di togliere l'immagine di Mattarella dai loro Municipi?

«Lo trovo vergognoso.

Bisogna reagire e il momento per farlo sarà il 2 giugno, festa della Repubblica: mi auguro che parteciperemo in tanti».

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