«La Colli non si è dimessa, nomina irregolare in Regione»

«La Colli non si è dimessa, nomina irregolare in Regione»

Ombretta Colli sembra cascare dalle nuvole. Non si è dimessa dal Senato? «Ma come no, certo che sì. Non è uno schioccare di dita, si devono riunire le commissioni per deliberare e Palazzo Madama ha i suoi tempi. Soprattutto in questi giorni, quando ogni giorno ce n’è una» risponde il sottosegretario della Regione, dopo che la giunta delle elezioni del Pirellone ha deliberato a maggioranza l’incompatibilità della senatrice Colli (nella foto), esponente del Pdl, con la carica di sottosegretario con delega a Moda, Design e Politiche femminili.
Durante la votazione si è astenuto il capogruppo del Pdl, Paolo Valentini Puccitelli.
Diversa la situazione di Valentina Aprea, assessore regionale all’Istruzione, entrata nella giunta Formigoni nel febbraio scorso, contemporaneamente alla sua collega di partito Ombretta Colli, con il medesimo impegno del «tempo pieno». In questo caso la giunta, presieduta dal consigliere dell’Udc Enrico Marcora, ha preso atto all’unanimità delle dimissioni dalla Camera dei deputati della parlamentare Valentina Aprea, che ha così eliminato la causa di incompatibilità.
La Colli assicura che è solo questione di tempo. Poi aggiunge: «Oltre tutto io non sono incompatibile in base al regolamento del Senato, che è diverso da quello della Camera. E la legge dello Stato è al di sopra di tutto, anche del regolamento della Regione.
Ma non è questo il punto. Poiché mi sono impegnata a dimettermi, lo farò quando le procedure delle commissioni saranno ultimate». Entra nel dettaglio: «Al momento ho scritto una lettera al Senato per comunicare che sono stata nominata e ho chiesto il loro parere. Adesso aspetto la risposta». E se le chiedessero di restare? «Non riesco a fare tutte e due le cose! Mi dimetterò in ogni caso». E ancora: «Certo, adesso è un momento delicato, con la fiducia da votare e tutto il resto.
Capisco che in Senato abbiano cose più importanti da fare. Invece qui in consiglio regionale ne hanno fatto una manìa».


Secondo la giunta delle elezioni si verifica un’incompatibilità rispetto alla carica di sottosegretario, come per gli assessori regionali, secondo quanto disposto dal Collegato 2009 (legge regionale 33/2008), art. 16, comma 3. E si applica l’articolo 122 della Costituzione secondo cui «nessuno può appartenere contemporaneamente a un consiglio o a una giunta regionale e ad una delle Camere del Parlamento».

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