Non è ancora entrato il funzione il nuovo software di Trenord. Sì, proprio quello che al debutto di metà dicembre ha letteralmente mandato in tilt la circolazione dei treni di tutta la Lombardia. Quello che è costato 1,4 milioni di euro. Quello che funziona in tutta Europa tranne che da noi.
Dopo l'incredibile «black out» che ha lasciato a piedi oltre 700mila pendolari per quasi una settimana, la società ci pensa bene prima di affidarsi al nuovo server. Il cervellone potrebbe essere acceso prima dell'estate, ma è meglio andarci cauti con le previsioni. La linea è: niente azzardi. Il software entrerà in scena solo dopo verifiche su verifiche, prove generali e simulazioni.
Il super sistema spagnolo, il Goal rail, tuttavia non è a far le ragnatele nei capannoni. Per ora viene usato per pianificare l'orario dei treni. Invece, per gestire i turni del personale, dopo l'unificazione in una sola società dei dipendenti di LeNord e Trenitalia, si usano i vecchi metodi, i vecchi cari software che, seppur datati, non hanno mai dato problemi. Solo tra qualche mese di tenterà di incrociare i dati di orari e turni del personale. Insomma, tutte le sperimentazioni che avrebbero dovuto essere effettuate prima di dicembre, sono in corso ora. Con «appena» tre mesi di ritardo. Ovviamente Trenord non vuole fare passi più lunghi della gamba. L'errore è costato caro (oltre 100mila euro di penale al giorno da pagare alla Regione Lombardia e 3 milioni al giorno di danno tra costi interni e ritardi). Replicarlo vorrebbe dire perdere totalmente la fiducia dei pendolari. Fiducia riconquistata con parecchi sforzi: la società infatti a gennaio è riuscita a recuperare e a raggiungere la puntualità piena sull'85% dei treni. Prima del dicembre nero invece le tabelle registravano ritardi solo per il 10% dei treni. L'obbiettivo è tornare a quelle percentuali entro la fine di marzo. Altro nodo da risolvere: il contratto dei macchinisti. Luigi Legnani, neo amministratore delegato di Trenord, ha dato la piena disponibilità a un confronto con i dipendenti per trovare un accordo. Tuttavia, nonostante siano in corso le trattative, i sindacati dell'Orsa hanno indetto un nuovo sciopero. Risultato: si prevede un'altra giornata nera per i pendolari lombardi. I treni saranno a rischio dalle 3 di martedì notte fino alle 2 di mercoledì notte. Che significa: ritardi e soppressioni per tutta la giornata di martedì e un «colpo di coda» anche sui primi treni di mercoledì mattina, che rischiano di non venir preparati per tempo né riscaldati.
L'ultimo sciopero dei macchinisti risale alla metà di gennaio ed aveva inchiodato in stazione quasi la totalità dei treni mettendo, per l'ennesima volta, ko i pendolari. Ora si replica. L'obbiettivo della protesta è indire un referendum tra i lavoratori sul contratto di lavoro. Nonostante l'apertura dell'azienda, i sindacalisti preferiscono le maniere forti.
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