Il Comune contro i radiotaxi: «Boicottano il numero unico»

Arrivano 4 offerte per gestire il servizio di chiamata «smart» ma il ricorso al Tar degli operatori privati blocca l'assegnazione

Il Comune contro i radiotaxi: «Boicottano il numero unico»

Il Comune è di nuovo in guerra con i tassisti. Questa volta la lite nasce sul numero unico di chiamata, chiesto espressamente dalla categoria per accorciare le distanze con Uber - il servizio che si prenota scaricando semplicemente una app sul cellulare - ma bloccato ora da un ricorso dei Radiotaxi che allontana l'avvio del sistema di chiamata «smart» in tempo per Expo. É l'assessore ai Trasporti Pierfrancesco Maran ieri ad accendere la miccia con uno sfogo di Facebook: «Abbiamo fatto la gara per il numero unico taxi, per sostituire le vecchie colonnine che non funzionano più. Lo chiedevano i tassisti e lo invocano da anni gli utenti. Ci sono ben 4 offerte ma è tutto bloccato per il ricorso dei radiotaxi con il palese obiettivo di non far partire il progetto per Expo. Continuiamo così, facciamoci del male. Lamentiamoci della concorrenza, innovare mai».

Un passo indietro. A fine marzo, mentre esplodeva lo scontro tra auto bianche e Uber, il Comune su richiesta della categoria ha lanciato il primo bando per il numero unico, ma è andato deserto. E in Commissione comunale Maran aveva chiaramente imputato il flop al ricorso presentato al Tar da Yellowtaxi, Taxi Blu e Autoradio Tassì. Secondo loro, la gara del Comune escludeva gli attuali gestori delle centrali taxi private (85.85 e 40.40 sono tra quelli che contano più associati, per entrare in rete i tassisti versano una quota annua). Palazzo Marino ha chiarito allora che anche loro avrebbero potuto partecipare, costituendosi in associazione temporanea di impresa. L'8 settembre ha pubblicato un nuovo bando, aumentando da 728mila a circa 840mila euro la spesa prevista su 6 anni, abbassando l'importo delle penali, rendendo meno severi i parametri per misurare il disservizio e inserendo esplicitamente che, nel caso in cui il sistema di riconoscimento vocale non riuscisse a identificare l'indirizzo indicato dall'utente, la chiamata possa essere reindirizzata a una centrale radiotaxi. Due giorni fa, il 30 ottobre, alla scadenza sono arrivate 4 offerte. Ma i soggetti del primo ricorso ne hanno presentato uno nuovo ricorso, bloccando di fatto almeno fino a metà novembre l'aggiudicazione. «Per fortuna il Tar si riunirà presto - afferma Maran - ma i tempi sono già stretti. I tassisti potrebbero finalmente innovarsi ma sono bloccati dai Radiotaxi, che temono una concorrenza ma neanche questa volta hanno partecipato, e lo potevano fare». Il sistema fornirebbe ai tassisti anche informazioni in tempo reale sulla distribuzione dell'offerta in rapporto alla domanda. Maran lamenta una pressione da parte dei gestori sugli associati, «chi vuole iscriversi a un sistema app ad esempio viene cancellato dal radiotaxi». Il numero unico «sarebbe un'opportunità in più, non è alternativo». Il consigliere di Sel Luca Gibillini invita gli stessi tassisti a ribellarsi: «Alzate la voce come solo voi sapete fare verso i radiotaxi e imponete loro di ritirare i ricorsi».

Tra due fuochi il consigliere di Valori Milano Raffaele Grassi, sindacalista del Satam: «Non ho dato giudizi sul bando del Comune, che mi dicono sia diverso da quanto chiedevamo fin dal 2006, e non voglio darli sui motivi dei ricorrenti, ma hanno diritto come chiunque a fare ricorso e sarà il Tar ad esprimersi».

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