Consiglio, gettone solo a chi segue metà seduta. I grillini tentano il taglio

M5S presenta una modifica al regolamento. Da Pd e Forza Italia pareri favorevoli

Da Wikipedia
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Sulla carta sembra il punto meno ostico della discussione, ma bisognerà attendere la prova dei fatti. Ieri davanti a un muro di oltre 800 emendamenti la maggioranza a Palazzo Marino ha preferito rinviare la discussione sulle modifiche al regolamento del Consiglio comunale, anche battezzato codice «anti ostruzionismo» visto che punta a diminuire il potere dell'opposizione di tenere bloccate le delibere di giunta con sedute fiume. Il Movimento 5 Stelle non ha mai usato la moltiplicazione degli emendamenti per costringere la maggioranza a raggiungere un accordo ma questa volta da solo ne ha depositati 600 perchè «si parla delle regole del gioco, quelle regole che assicurano la democraticità dell'assemblea e il rispetto dei diritti delle opposizioni, e con questo documento sono a rischio». E già che si rivede il regolamento, i grillini ne approfittano per chiedere «che il gettone di presenza venga assegnato solo ai consiglieri che partecipano almeno al 50% della seduta, come avviene per le Commissioni».

Il capogruppo Gianluca Corrado insiste: «Per noi è doveroso, oggi per maturarlo basta entrare in aula e registrarsi, chi va via dopo tre minuti incassa comunque 120 euro. Non è dignitoso». Elisabetta Strada (lista Sala) fa presente che i consiglieri comunali già percepiscono molto meno rispetto ai colleghi in Regione, e ci spesso sedute a oltranza. Ma Corrado ribatte che «in altre sedi si può aprire una discussione sull'opportunità di rivedere il Testo unico degli enti locali, sicuramente c'è sproporzione tra quanto percepiscono i consiglieri comunali e regionali e in una grande città come Milano la mole di lavoro è superiore ai piccoli Comuni. Ma ora stiamo a questa situazione e evitiamo che si percepiscano 120 euro in tre minuti». Forza Italia su questo punto fa asse con i 5 Stelle. É «una proposta giusta» per il consigliere azzurro Fabrizio De Pasquale, «è inammissibile che ci siano consiglieri che prendono il gettone e vanno a casa, anche se non vedo oggi grandi abusi».

Anche da parte del capogruppo del Pd Filippo Barberis c'è «la massima disponibilità a ragionare sul modo per evitare che si incassi il gettone con sedute flash. Poi la proposta va calibrata con l'istituto della seduta a oltranza o della proroga che non sono previste nel caso delle Commissioni». Pd aperto anche alla proposta grillina di ammettere in aula cittadini per le domande alla giunta nei question time che verranno istituiti. M5S, Lega e Forza Italia però accusano il Pd di voler mettere il bavaglio all'opposizione, nel mirino c'è soprattutto l'articolo 12 che prevede che la conferenza dei capigruppo decida il contingentamento dei tempi di discussione se c'è il voto favorevole di almeno 2/3 dei consiglieri. E se non si raggiunge il quorum, decide l'Ufficio di presidenza, dove la maggioranza ha 3 esponenti su 5.

«É un pò buffo - critica il sindaco Beppe Sala - tutti i candidati in campagna parlavano di modifiche al regolamento, alla prova dei conti rischia di diventare invece una trattativa. Sono fiducioso, non subito ma conto che entro fine maggio si troverà una soluzione».

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