Corse condivise fantasma e code ai terminal La protesta dei tassisti

Il presidente del 40.40: serve promozione, neanche il Comune sale sulle auto collettive

Chiara Campo

«Sul taxi condiviso non sale nemmeno il Comune di Milano». Battuta (amara) del presidente di Taxiblu 02.4040 Emilio Boccalini al terzo giorno dalla chiusura di Linate per i tre mesi di restyling e di una «grande Malpensa» che comincia a mostrare qualche problema di assestamento. Intanto il portavoce del più grande radiotaxi milanese denuncia che la giunta Sala è «un muro di gomma, abbiamo avuto meno problemi con l'ex sindaco Pisapia a pianificare il servizio per Expo 2015». Con la chiusura dell'aeroporto del Forlanini è partita la sperimentazione del taxi in sharing, con tariffa predeterminata di 95 euro da Milano a Malpensa e punti di raccolta in via Gattamelata e via Sammartini (dall'aeroporto i collettivi viaggiano verso Duomo, stazione Centrale, Garibaldi e Sammartini). Ma Boccalini fa presente che «dei punti di raccolta i cittadini sanno poco o niente, e per trovarli segnalati, almeno quello in zona Fiera, ci vuole un certo colpo d'occhio». La foto parla da sè: il posteggio temporaneo è scarsamente segnalato e nascosto.

Boccalini riferisce che al momento le richieste di corse condivise sono vicine allo zero. Assicura che «è un tipo di servizio nel quale noi della categoria crediamo davvero, e siamo tra i pochi che hanno fatto e cercano di fare informazione». Da parte del Comune invece «a parte gli annunci spot in conferenza stampa nelle settimane scorse la promozione del servizio sembra si sia limitata a qualche piccolo cartellone sparso a caso per la città. Se questo è il modo di Palazzo Marino per promuovere una nuova mobilità ottimizzata e più eco-sostenibile verrebbe da pensare che o non ci credono davvero o che forse alla lunga per loro sia più semplice riempire Milano di taxi nuovi e monopattini, piuttosto che diffondere un servizio che, certo, va spiegato e fatto conoscere affinché possa essere almeno preso in considerazione da residenti e turisti». L'accenno ai nuovi taxi non è casuale: c'è un braccio di ferro in corso tra i sindacati e la giunta sulle cinquecento nuove licenze che il Comune intende mettere a bando per potenziare l'offerta, specialmente di notte. La categoria chiede invece turni liberi e doppie guide senza aumentare la concorrenza.

Ma tornando a Malpensa, i conducenti dei taxi stanno facendo rimbalzare foto e video delle lunghe code di auto all'uscita della statale 36 (due corsie) in direzione terminal 1 e 2. E il presidente del 4040 conferma: «Ci sono un chilometro o due di code, si è tenuto conto dello spostamento dei mezzi e dei dipendenti tra gli scali, del rafforzamento delle postazioni check in all'interno dell'hub ma minimamente dell'impatto sulla viabilità diretta all'aeroporto. Sarebbe bastato togliere uno stop alla rotonda per alleggerire già il traffico. Siamo preoccupati perchè va bene, come ha fatto Sea, consigliare ai passeggeri in partenza di arrivare con largo anticipo ma rischiamo di far perdere il volo ai clienti».

Anche il presidente di Federtaxi-Ctm, Massimo Campagnolo, lancia l'allarme: «Ci sono picchi di ingresso con code lunghe un chilometro verso le partenze sia del Terminal 1 sia del Terminal 2. Dobbiamo capire se aumenteranno e se dovremmo percorrere strade alternative proprio per evitare che i clienti a bordo possano avere problemi e magari perdere i voli».

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