Il corteo di preghiera a Cadorna contestato da centri sociali e femministe

Il corteo di preghiera a Cadorna contestato da centri sociali e femministe

Una marcia controcorrente. «Una legge ingiusta non è una legge» è lo striscione di questa manifestazione per l'abrogazione della 194. Contro l'aborto. Non sono moltissimi, circa duecento, ma sono determinati uomini e donne che si mettono in cammino da Cadorna a Porta Romana. Pregano il Padre Nostro e le Ave Maria del Rosario.

Una manifestazione pacifica, eppure a proteggerla è schierata la polizia. Un contro corteo non autorizzato protesta urlando nei megafoni. In largo Cairoli e in Cordusio si arriva a momenti di tensione. Tocca alla polizia allontanare e a tratti respingere i manifestanti non autorizzati e scortare queste persone che sfilano, pregano, distribuiscono coroncine di Nostra Signora di Guadalupe e libriccini con «Il Rosario dei bimbi non nati».

Tre ore nel cuore di Milano a spiegare che il loro obiettivo è raccogliere le firme per un referendum abrogativo («ma i tempi non sono maturi»). Fanno sventolare striscioni. «No alla cultura dello scarto. Papa Francesco. No aborto» si legge su un cartello. E su un altro: «Sei milioni di bambini abortiti, dieci milioni di embrioni congelati. Tutto fatto pagare ai cittadini per legge. Benvenuti nel Quarto Reich».

Ospite della manifestazione Margherita Ulisse, l'infermiera di Voghera che ha fatto obiezione di coscienza alla pillola del giorno dopo e, dopo un'indagine disciplinare, si è sentita costretta a dimettersi. L'associazione «No194» l'ha rintracciata per offrirle un avvocato gratis, lei ha accettato l'invito al corteo. In molti vogliono stringerle la mano.

In piazza c'è Giorgio Celsi, l'infermiere che ogni mercoledì da anni va davanti alla Mangiagalli a distribuire volantini contro l'aborto, il senzatetto Silvestro, che ha dedicato la sua seconda vita a questa causa, l'insegnante Ivana, che mostra la Madonna di Medjugorie. Ci sono esponenti di Casa Pound. C'è l'avvocato Marco Zazza, consigliere di zona di Forza Italia («ma è una manifestazione apartitica»). Non sono tanti, sono vari.

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