Così Milano saluta Svampa: le sue canzoni su bus e metro

Luca Pavanel

«Porta Romana bella», porta Romana. Addio in musica per il cantante e attore Nanni Svampa, ultimo saluto con le sue canzoni. No, non erano soltanto melodie e parole ma poesia dialettale che dipingeva, raccontava, descriveva con ironia volti, luoghi e storie della vegia Milan che adesso non c'è più.

E ieri, sui mezzi pubblici della città, per un'ora la gente ha potuto «incontrare» ancora una volta il cantore lombardo per eccellenza - scomparso sabato scorso a 79 anni - ascoltando alcuni suoi pezzi. Un'ora di note filodiffuse coi titoli che un po' tutti almeno una volta ci siamo trovati a sentire o a cantare. Oltre a «Porta Romana» ecco «Coccodì Coccodà», «El portafouej», «Il minestrone» e «Risotto d'osteria», ma anche «Si chiamava Ambroeus», «Piazza Fratelli Bandiera» e «La Balilla». Successi popolari che hanno segnato un'epoca e che il Comune e Atm hanno voluto riproporre per accompagnare il funerale in corso nel suo paese (la Città Metropolitana ha messo a disposizione anche il documentario «Cantare a Milano»).

Un doppio omaggio dunque e le esequie a Porto Valtravaglia sul lago Maggiore, dove viveva. Alla cerimonia in forma laica, dalle prime ore del pomeriggio, personaggi dello spettacolo - tra i quali Roberto Brivio che con lui aveva suonato ne «I Gufi» - rappresentanti delle istituzioni e molti cittadini.

Il corteo è partito dall'abitazione intonando proprio uno dei suoi brani. Tanta commozione tra la gente, quanti ricordi. E il consigliere del Pd a Palazzo Marino Milly Moratti ha inviato ai colleghi degli altri gruppi la richiesta di iscrivere Nanni Svampa al Famedio.

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