Cronaca locale

Dopo Covid e lockdown ecco il lavoro che verrà. Milano firma il "Patto"

Oltre 40 relatori per fissare prospettive, tutele e regole tra imprese, sindacati e associazioni

Dopo Covid e lockdown ecco il lavoro che verrà. Milano firma il "Patto"

Un «patto per il lavoro» per una Milano città della sicurezza e delle tutele, della formazione e del rilancio professionale. Ci sono voluti tre mesi e più di 140 incontri con associazioni di categoria, sindacati, realtà imprenditoriali, università e terzo settore ma il protocollo voluto dall'assessora allo Sviluppo Economico, Alessia Cappello, è finalmente completato. Non si poteva non parlare di smart working: «Va trovato l'equilibrio tra la vita professionale e quella privata, tenendo presente le ricadute per la città», spiega Cappello, convinta che oggi il benessere della persona vada «messo al centro, anche di una realtà lavorativa. E questo passa da una serie di servizi che vanno aggiunti e migliorati». Che ruolo può recitare Palazzo Marino? «Se un'azienda ha una presenza di personale inferiore, quello spazio lo può riconvertire in un servizio. C'è tanta richiesta, per esempio, per gli asili». Una sorta di welfare aziendale aggiuntivo, che incentiverebbe il lavoratore a tornare in ufficio anziché stare a casa. Favorendo magari una premialità nella gestione degli oneri di urbanizzazione per quelle imprese che decidono di investire in asili nido, aperti alla collettività, sfruttando le tariffe agevolate del Comune e portando benefici anche al quartiere. Con Palazzo Marino sarà possibile, inoltre, convenzionare servizi come le palestre o gli spazi di coworking per le start-up. «In città, circa sette dipendenti su dieci dei 900mila del terziario sono tornati negli uffici continua Marco Barbieri, segretario generale Confcommercio Milano il 30% restante ha una presenza alternata di tre giorni fissi e due in smart, o viceversa». Inoltre, per non bloccare ulteriormente i consumi, «abbiamo sottoscritto un accordo con i sindacati di categoria aggiunge con il quale, da enti bilaterali diamo un contributo ai lavoratori a fronte del rincaro dell'energia». Per presentare il patto Palazzo Marino ha messo in piedi una due giorni cominciata ieri, con la partecipazione di 44 relatori, in occasione della giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro. Un argomento a cui è dedicato un capitolo intero del patto, che prende come modello di riferimento il protocollo utilizzato per Expo. Le morti bianche, come certificato dall'Inail, sono in aumento anche in Lombardia: «Purtroppo sono sempre troppi i casi, anche terminati in tragedia, con i quali confrontarci commenta il governatore lombardo Attilio Fontana la Regione proseguirà il proprio percorso per mettere in campo azioni che contrastino questo grave e triste fenomeno. Tutti insieme dobbiamo essere responsabili e rigorosi rispettando le leggi e collaborando per tutelare la vita e la salute di chi lavora». Il patto sarà firmato ufficialmente oggi con il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, finito tra le polemiche per la proposta di subordinare gli aiuti del governo alle aziende agli aumenti salariali. «Non servono ideologismi da campagna elettorale la risposta dell'assessore lombardo allo Sviluppo economico Guido Guidesi i lavoratori si tutelano se si sostengono le aziende per cui lavorano garantendo loro il mantenimento occupazionale.

Contrapporli ai datori ci porta indietro di anni: il mondo reale è fatto da imprenditori e dipendenti che lavorano e programmano insieme».

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