Quasi 200 milioni di tasse non (ancora) pagate al Comune. Tra Cosap, Imu/Tasi, tassa dei rifiuti, imposta sulla pubblicità e affitti residenziali e commerciali, Palazzo Marino nel 2020 ha accertato quasi 1,2 miliardi di bollettini (1.197.050,9 euro) ma fino allo scorso mese alla voce riscossioni totali la cifra complessiva arrivava poco sopra il miliardo. Uno scarto dovuto in parte alla dilazione del pagamento degli affitti o allo sconto sulla parte variabile della Tari. Aiutini concessi da Palazzo Marino agli esercizi commerciali che sono rimasti a lungo in lockdown (senza usufruire dei servizi) e quasi certamente non sarebbero riusciti a saldare le rate, visto che erano e sono rimasti con l'acqua alla gola. Si scoprirà vivendo se riusciranno a saldare in futuro il conto di vecchi e nuovi affitti, perchè non sono stati azzerati dei mesi di canone, sono solo stato spostati in là nel tempo su richiesta. Basti pensare ai locali storici della Galleria chiusi da mesi, anche in zona gialla, perchè senza una ripresa minima del turismo non è sostenibile coprire i costi fissi solo con una decina di coperti a pranzo. Nel caso della Cosap l'accertato nel 2020 partiva già da una cifra molto più bassa rispetto al 2019, circa 49,5 milioni contro gli 88,6 dell'anno prima, anche qui effetto delle agevolazioni Covid per ingrandire i dehors. Ma al momento sono stati incassati 36,6 milioni, ne mancano all'appello tredici. Quasi in linea le entrate di Imu/Tasi (732 milioni) e della tassa sulla pubblicità (14,6 milioni), in entrambi i casi la giunta non ha previsto dilazioni e i pagamenti rispettati fanno ben sperare sul resto del «pacchetto» rimasto in bilico. Per effetto Covid, molti cartelloni pubblicitari sono rimasti vuoti e quindi l'imposta è stata già accertata al ribasso di 5 milioni rispetto all'anno prima. Per quanto riguarda la Tari, rimangono «nel limbo» circa 117 milioni (il conto totale ammontava a 286 milioni, la tariffa già pagata a 169,4 milioni). La voce affitti potrebbe essere quella più preoccupante visto che sono stati dilazionati o non pagati affatto quasi 66 milioni su 119, per ora risultano riscossi 47 milioni (erano 97 nello stesso periodo del 2019).
Secondo il capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale che ha richiesto all'assessore al Bilancio Roberto Tasca di avere il quadro dell'andamento delle entrate in vista della discussione sul Bilancio 2021, i 200 milioni che ancora mancano all'appello sono «effetto della crisi Covid, dilazionare le rate è stato indispensabile e non sufficiente. Le restrizioni continuano e non basta spostare in là rate che continuano ad accumularsi e rischiano di portare le imprese al fallimento - avverte -. Penso al caso della Galleria, dove i locali si ritrovano a pagare affitti alle stelle. Bisogna evitare di iscrivere a Bilancio somme che non entreranno mai, specialmente se le aziende falliranno. Bisogna aiutarle a sopravvivere, praticare sconti importanti su Tari e affitti commerciali».
Al sindaco Beppe Sala chiede di aprire un tavolo per definire un piano salva imprese: «Invece di polemizzare con la Regione su tutto dovrebbe occuparsi di un piano di salvaguardia del lavoro e delle imprese commerciali. Chieda maggiori aiuti al governo». Al momento la proroga per il voto del Bilancio 2021 è fissata al 30 marzo.
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