La crisi entra nelle case, ribalta i borsellini, si insinua nelle tasche. Arriva dappertutto e costringe a tagli su ogni voce di bilancio. Ma fa fatica ad arrivare sotto l'albero e a mettere le mani sui regali per i bambini. Si rinuncia a molto, moltissimo ma non a regalare un sorrisi ai piccoli e così la spesa delle famiglie si concentra sui giocattoli. Per un milanese su sette rappresentano la voce più importante di spesa. Tanto che secondo le ultime stime spenderanno tra peluche e bambole, piste per automobiline e costruzioni circa 45 milioni di euro.
Sono questi i dati che emergono dalla stima della Camera di Commercio attraverso Digicamere effettuata in quest'ultimo mese dell'anno.
Difficile spiegare ai più piccoli che le tasche del bel vestito rosso di Babbo Natale sono al verde. Tanto che, sempre secondo i dati di previsione forniti dalla camera di commercio, quest'anno nonostante l'Imu, nonostante le tredicesime più leggere, nonostante tutto a Milano la spesa per i giocattoli è cresciuta. Tanto, tantissimo. È esplosa portandosi con sé tutta la voglia di cancellare i sensi di colpa di un presente spesso incerto, di una vacanza ancora una volta saltata, l'inconfessabile desiderio di allontanare le nuvole nere che aleggiano immancabilmente sulle teste anche dei più piccoli.
Nella bambola dei sogni e nell'ultimo gioco elettronico al primo posto nella letterina a Babbo Natale c'è quest'anno qualcosa di più. O di diverso. E infatti: la spesa per i giochi in città è passata dall'1,7 per cento al 14 per cento. Chi compra regali insomma, li comprerà quasi unicamente ma soprattutto per i suoi figli. O per i figli di qualcun altro. Comunque per i bambini. A Milano come in tutto il resto d'Italia. La spesa per i giochi aumenta ovunque passando da poco più del 7 per cento all'oltre il 12 per cento. Raddoppia a Roma e a Napoli. Certo, sono stime. Numeri. Come quelli che poi invece - come segnala Federconsumatori - hanno registrato nell'ultimo fine settimana di shopping natalizio con un calo negli acquisti dei giocattoli del 3 per cento rispetto allo scorso anno.
Si attende il recupero sull'ultimo minuto, con gli acquisti dell'ultima ora. Feste meno luccicanti (per nove italiani su dieci) in tono minore per colpa della crisi con meno regali (per il 42 per cento) e in ogni caso regali più economici per una persona su due. Anche a Milano alla domanda «quanto pesa la spesa dei bambini sul totale della spesa» il 16,9 per cento la inquadra tra il 6 e il 10 per cento.
Ma per un altro 16 per cento tra il 50 e il 100 per cento. Sull'altro piatto della bilancia c'è un'altra fetta di milanesi il 13 per cento che invece dichiara «nulla».
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