Via Crucis del lavoro: anche i disoccupati porteranno la Croce

In piazza per la Quaresima pure i ragazzi della Giornata della gioventù di Cracovia

Sabrina Cottone

Un gruppo di lavoratori edili che hanno perso o rischiano di perdere il lavoro, rifugiati e perseguitati tra i quali una comunità di egiziani copti, cristiani dell'Est fuggiti ai tempi del comunismo e ancora medici e infermieri dell'ospedale. Saranno loro a portare sulle spalle la Croce questa sera dalle 21 tra le strade di Saronno, dal Santuario della Beata Vergine dei Miracoli, per il primo appuntamento con la Via Crucis di Quaresima guidata dal cardinale Angelo Scola nell'attesa dell'arrivo di Papa Francesco, il prossimo 25 marzo.

Una Via Crucis che torna in piazza, dopo anni in cui era stata ospitata in Duomo. «Al centro di questa Via Crucis ci saranno quattro aspetti della Croce contemporanea» spiega monsignor Armando Cattaneo, prevosto di Saronno. Le tradizionali quattordici stazioni del pio esercizio, che fa memoria della passione e morte di Gesù, saranno condensate in quattro e a ogni stazione ci sarà una finestra illuminata che rappresenta il tema con immagini. Il cammino al seguito della Santo chiodo e della Croce di San Carlo si concluderà in piazza Libertà.

«Nel primo tratto della Via Crucis, la Croce sarà portata dai giovani che hanno partecipato alla Giornata mondiale della Gioventù a Cracovia con il Papa e che ci traghettano all'incontro con Francesco a Milano» spiega monsignor Cattaneo. Nel cammino verso la seconda stazione la Croce sarà portata da cristiani migranti, rifugiati e perseguitati: ci sarà un gruppo di egiziani copti in rappresentanza di questa comunità che ha subito il lutto dei 25 morti al Cairo per una bomba l'11 dicembre scorso. Con loro un gruppo di fedeli ortodossi legati al patriarcato di Mosca che provengono da Paesi dell'Est e che, fino alla caduta del muro di Berlino, per settant'anni hanno subito persecuzioni. Ci saranno anche cristiani metodisti e valdesi con un loro pastore. «Ricordiamo che papa Francesco, durante la visita a Torino, ha chiesto perdono ai valdesi e proprio una settimana fa, in casa degli anglicani, ha detto: oggi tra i cristiani esiste già un ecumenismo del sangue» dice Cattaneo.

Nel terzo tratto porterà la Croce un gruppo di lavoratori in difficoltà, soprattutto nel settore edilizio. «Oggi la croce del lavoro è condivisa da tantissime persone, anche da chi il lavoro ce l'ha, ma magari vive condizioni di scarsa sicurezza o di precarietà o di orari impossibili». Aggiunge Cattaneo: «Ci saranno anche disoccupati e persone che vedono in pericolo il loro posto di lavoro. Sono problematiche gravi ma non vogliamo che diventi un cartello sindacale».

Nel quarto tratto, quando l'arcivescovo darà la benedizione con il Santo Chiodo, la croce sarà portata da un gruppo di medici e infermieri che ogni giorno si prendono cura dei propri malati.

Sullo sfondo anche i drammatici fatti di cronaca, con il medico e l'infermiera ribattezzati «angeli della morte» per il sospetto di aver ucciso 80 persone con cocktail letali di farmaci. Alla fine, l'omelia del cardinale Scola.

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