Doppia stangata sui milanesi. La giunta comunale ieri ha deciso di non aderire alla rottamazione delle cartelle esattoriali emesse tra il 2012 e il 2016, un «pacchetto» che vale circa 200 milioni di euro. Dopo la decisione di abolire Equitalia, il governo lo scorso dicembre ha concesso anche ai Comuni che già gestiscono da soli la riscossione di sanzioni e tributi (come Tasi, Tari, Imu) la possibilità di avvalersi della «definizione agevolata» dei debiti. In pratica, la possibilità per i cittadini di saldare i debiti senza interessi e more.
Ma il sindaco Sala ha detto no, grazie. Cercherà di recuperare per intero quanto è dovuto dagli evasori. La decisione del Comune, spiega l'assessore al Bilancio Roberto Tasca, è «motivata dalla volontà di proseguire nell'intento di recuperare quanto dovuto e dal fatto che la rottamazione produrrebbe una chiara disparità di trattamento a danno di chi ha regolarmente pagato. Vogliamo affermare un principio sostanziale, secondo cui il rapporto con i cittadini va costruito consolidando principi di equità e di legalità. Inoltre l'impegno diretto del Comune nella riscossione coattiva, in vigore dal 2012, ha già portato a risultati importanti, che impongono uno sforzo ulteriore su questa strada». Il Comune quindi procederà nella riscossione, senza sconti. L'adesione alla campagna di rottamazione insiste Tasca «indurrebbe i cittadini a perseverare in comportamenti opportunistici». Non farà piacere ha chi ha cartelle esattoriali a carico.
E nel Bilancio 2017 del Settore Sicurezza presentato ieri in Commissione dall'assessore Carmela Rozza emerge un'altra voce «inquietante» per gli automobilisti. Gli incassi dalle multe quest'anno sono stimati intorno ai 305 milione di euro, significa circa 25 milioni al mese. Una voce in calo rispetto ai 355 milioni iscritti nel previsionale 2016, ma si tratta du 22 milioni in più rispetto al dato (molto più realistico) dell'assestato: a fine dicembre sono stati incassati 283 milioni, quest'anno si punta a un'impennata. Come? É già stata annunciata entro l'estate l'installazione di 7 nuovi autovelox: due (uno per senso di marcia) saranno accesi in viale Fulvio Testi, dove il limite è di 50 chilometri all'ora, uno in via Parri (direzione centro, qui il limite è di 70 km/ora), due in via Virgilio Ferrari, uno in via Palmanova e uno in via dei Missaglia, tra via Manduria e il semaforo, e anche qui il limite è di 50 km/ora, si farà presto a trasgredire il limite.
Polemizza il centrodestra. «Evidentemente - contesta la consigliera Fi Silvia Sardone - in Comune sono fieri che la nostra città sia già la capitale delle multe con una media di sette sanzioni al minuto. La città viene amministrata con un approccio vessatorio». Anche per l'azzurro Fabrizio De Pasquale «risulta chiaro che il Bilancio del Comune fa molto conto sulle multe, l'aumento previsto rispetto all'assestato del 2016 dimostra che già confidano sugli incassi da autovelox». E sul no della giunta alla sanatoria accusa: «Il Comune, che ha barato sui tempi di consegna delle multe ai cittadini, non rispettando il termine di legge dei 90 giorni dall'avvenuta violazione al Codice della Strada, si vuole ergere a esempio di moralità pubblica? I cittadini di Milano saranno discriminati».
L'assessore Rozza ha invece anticipato che chiederà al governa la possibilità di notificare le multe agli indirizzi di posta certificata invece che con raccomandata ai professionisti e aziende che già per legge devono possedere la Pec.
il Comune «risparmierebbe 5 milioni di euro e il cittadino la spesa di notifica», che oggi è di 11 euro per le consegne a residenti città e 14 euro per quelle fuori dal capoluogo. Ogni anno il Comune spende mediamente 23 milioni di euro per le notifiche delel multe ai cittadini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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