"Con Daspo per violenze". Ma Sala incontrava i rapper di periferia

Alla luce degli arresti dei rapper per 4 rapine compiute a Milano, torna a far discutere l'incontro di Beppe Sala con altri due esponenti segnalati dalle forze dell'ordine

"Con Daspo per violenze". Ma Sala incontrava i rapper di periferia

La questione sicurezza a Milano assume dimensioni sempre più ampie e mette in luce le carenze di gestione dell'amministrazione, soprattutto per quanto concerne le periferie della città. Sebbene, infatti, la criminalità sia diffusa anche nel centro della metropoli lombarda, come testimoniano le denunce di furto, rapine e aggressioni, i problemi arrivano principalmente dalle zone più decentrate, dove l'emergenza sociale è tangibile nonostante sia ignorata dalla giunta di Beppe Sala.

Tra residenti e giovani che frequentano queste zone e che provengono da fuori città, l'allarme per i ripetuti episodi di micro criminalità è elevato. In queste zone, inoltre, si è venuta a creare una sottocultura ben radicata, dove si muovono spesso i giovani nati in Italia da genitori stranieri, che spesso esprimono la rabbia sociale attraverso i testi delle loro canzoni che, in alcuni casi, riescono anche ad avere un discreto successo, senza che questo li tenga lontani dalla malvita. È il caso, per esempio, di Zaccaria Mouhub, in arte Baby Gang, e Amine Ez Zaaraoui, in arte Neima Ezza.

I due, insieme a un altro giovanissimo, sono stati posti in regime di custodia cautelare, uno in carcere e l'altro domiciliare, per 4 rapine compiute a Milano e in provincia tra maggio e luglio 2021. Italiani di seconda generazione, i giovani sono piuttosto noti in città, tanto da avere i profili Instagram verificati con la spunta blu e da essere seguiti anche dal rapper Fedez. Ma che siano noti lo dimostrano le cronache, come ha sottolineato il consigliere comunale Silvia Sardone, ricordando la propaganda del sindaco Beppe Sala che, in tempi non sospetti, ha ospitato a Palazzo Marino alcuni esponenti musicali di origine straniera, provenienti dalle periferie di Milano.

"Ricordo che il sindaco Sala ospitò, con tutti gli onori, a Palazzo Marino altri 2 rapper: Sacky, già ospite del carcere minorile Beccaria per rapina e Rondo da Sosa che ha ricevuto un Daspo, insieme proprio a Baby Gang, per risse e violenze a Milano. Segnalo, inoltre, che proprio Rondo Da Sosa è coinvolto, seppur ancora non indagato, nell'inchiesta sulla sparatoria a inizio gennaio a San Siro", spiega in una nota l'esponente leghista.

Silvia Sardone chiede le scuse del sindaco di Milano, soprattutto perché "ha incontrato questi personaggi parlando di modelli positivi e progetti per le periferie quando invece sono proprio l'immagine di ciò che non ha bisogno Milano". La mancanza di sicurezza di Milano è salita alla ribalta della cronaca nazionale, e internazionale, dopo le violenze sessuali di gruppo di capodanno in piazza del Duomo ma sono anni che la città non è più un luogo sicuro, soprattutto nelle ore serali. L'esponente leghista sottolinea che spesso ni fatti di cronaca siano coinvolti giovanissimi, il che rende il tutto ancora più grave.

Per questo motivo, sottolinea Silvia Sardone, "Sala dovrebbe fare mea culpa sulla sicurezza. Non solo dal punto di vista amministrativo non ha fatto nulla ma ha fallito, evidentemente, anche dal lato culturale".

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