Nella cappella del Trivulzio, il pomeriggio del 31, l'arcivescovo Mario Delpini raggiunge i vertici dell'istituto, il governatore Attilio Fontana, il prefetto Renato Saccone e il sindaco Giuseppe Sala. La tradizionale celebrazione del Te Deum si è potuta rinnovare anche in quest'anno difficile. In chiesa, distanziati, medici e operatori del Pat, mentre gli ospiti seguono la preghiera dai reparti grazie a un collegamento video. Nell'omelia Delpini ha richiamato l'importanza per ognuno di sentirsi «l'anello di una catena». Dobbiamo, ha detto, «chiedere al Signore di essere umili anelli di una catena» e «servitori di una continuità nella società, siamo indispensabili in questo».
Delpini ha poi rivolto un pensiero al difficile anno vissuto dal Trivulzio: «Rendo omaggio a questa istituzione, mi faccio voce della gratitudine di tanti, delle famiglie che trovano qui un aiuto indispensabile. Porto una parola di consolazione per le critiche ingiuste e le amarezze immotivate e vi incoraggio alla resistenza. Nessuno presume di essere perfetto, vogliamo solo essere anelli della catena che fa continuare la vita, con la fierezza del dovere compiuto». Don Carlo, cappellano del Pio albergo Trivulzio, ha aggiunto: «Dopo le tante crisi superate, prego che il Signore ci faccia uscire anche da questa. In questo anno ho visto anziani preoccupati più per chi stava fuori che per sé. Ho visto l'orgoglio e l'abnegazione di chi ha lavorato sodo». Anche Sala, d'accordo con l'arcivescovo sull'immagine degli «anelli di una catena solidale e solida», ha sottolineato: per il Pat «è stato indubbiamente un anno difficile, in cui probabilmente non tutto ha funzionato, non solo qui. Però io ci ho visto poi una grande voglia di ripresa, di ricerca di un nuovo ordine. Non possiamo che sperare che sia così, perché il Trivulzio è importante per Milano. Da quello che so il management è anche all'opera per allargare la sua sfera d'azione nella cura e nell'assistenza, io sono totalmente a favore».
Fabrizio Pregliasco, supervisore dell'istituto per l'emergenza Covid, dopo la celebrazione ha parlato della campagna di vaccinazione partita simbolicamente domenica scorsa con le prime 50 dosi somministrate a personale e anziani. E dei numeri dell'adesione alla campagna da parte degli operatori del Pat: «C'è stata una grandissima adesione, che sfiora quasi il 100 per cento - ha assicurato -. Abbiamo quasi l'80 per cento che si è prenotato e anche fra gli ospiti e i familiari c'è una grande voglia di vaccinarsi». L'istituto ha ricevuto giovedì altre 1.170 dosi e ulteriori 1.170 arriveranno il 5 gennaio. Lunedì partono le nuove somministrazioni, oltre ai corsi informativi per il personale sul vaccino anti Covid. Le iniezioni verranno fatte 7 giorni su 7. Il dato ufficiale delle adesioni tra i dipendenti (non solo sanitari, ma anche amministrativi e altri lavoratori), aggiornato al tardo pomeriggio di ieri: 430 su circa 1.
700 in sole tre giornate di apertura degli elenchi. L'obiettivo del Pat è quello di vaccinare tutti gli ospiti almeno della sede di via Trivulzio e della Rsa Principessa Jolanda entro il 7. E tutti i dipendenti che hanno aderito entro il 15.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.