Mariella Bocciardo, coordinatore regionale vicario, perché andare a Roma?
«Per esprimere solidarietà, affetto e vicinanza al presidente».
Solidarietà perché?
«Ha subito una grave ingiustizia. Quella è solo una sentenza politica, anche se non condivido certi toni troppo forti».
Lei è falco o colomba?
«Sarei colomba. Questo è un momento delicatissimo, la democrazia sta vacillando».
C'è da preoccuparsi?
«Io non mi sento tutelata. Però dico che per il bene del Paese bisogna muoversi con cautela e non attaccare le istituzioni».
Il Pdl a questo punto dovrebbe far cadere il governo?
«Dobbiamo sostenerlo con quello stesso atto di responsabilità che ha avuto Silvio Berlusconi nel farlo nascere».
Senza grazia a Berlusconi si tornerà a votare?
«La responsabilità verso il Paese è naturale, ma vedremo se ci saranno le condizioni».
Berlusconi è nel mirino?
«La cosa che più fa male è che lo stanno facendo diventare un mostro. Gli sento dare del delinquente e questo è inammissibile».
Perché?
«Per ragioni familiari (il matrimonio con il fratello Paolo, ndr) lo conosco dal 1963, sono cinquant'anni. E lui è la persona più umana e disponibile con il suo prossimo che si possa incontrare».
Cosa prova a pensare che con il carcere o gli arresti domiciliari, presto gli potrebbe essere tolta la libertà?
«Non posso nemmeno immaginare che una persona con la sua energia e la sua voglia di fare possa essere chiusa dentro una casa».
È la legge.
«Togliergli la libertà è una grande ingiustizia».
Come andrà a finire?
«Non lo so. So che la nostra famiglia deve battezzare l'ultima nata e non riesco nemmeno a pensare che lui non ci possa essere».
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