Cronaca locale

Disabile affoga in piscina durante un corso di nuoto

Il 32 enne è sprofondato in acque alte ed è stato subito soccorso. È deceduto in ospedale per arresto cardiaco

Paola Fucilieri

Non c'è stato nulla da fare. Gli operatori del 118, giunti sul posto con due ambulanze e un'automedica, hanno cercato di rianimarlo per oltre 40 minuti, quindi lo hanno trasportato all'ospedale San Carlo dove però arrivato ormai cadavere alle 16. Si chiamava Davide Duma il 32enne annegato ieri, qualche minuto dopo le 15, nella piscina di «Milano Sport» di via Lamennais, a Quarto Cagnino, periferia ovest della città. Il giovane non aveva una famiglia ma risiedeva con i volontari della onlus «Azione solidale, Le chiavi di casa», una microcomunità con sede in via Gabetti che offre un ambiente di vita protetto per sostenere il percorso di vita autonomo di persone con disabilità. Il giovane uomo soffriva infatti della «Cornelia de Lange», una rara sindrome malformativa caratterizzata da ritardo mentale e dello sviluppo e che spesso si evidenzia nei casi di nanismo.

Ieri Davide, come ogni martedì, era andato a lezione di nuoto insieme a una decina di altri ospiti della comunità alla piscina di via Lamennais, accompagnato da un istruttore della Federazione italiana nuoto che è anche bagnino di salvataggio. La onlus si affida infatti a una associazione che ha stipulato un accordo con la società del Comune «Milano Sport» che prevede che ogni martedì la piscina resti chiusa al pubblico (e quindi escludendo la presenza di un bagnino) proprio per ospitare il corso di nuoto dei ragazzi disabili coadiuvati dall'istruttore.

Ma se c'era un bagnino com'è potuto annegare Davide Duma? Come spiegano al San Carlo e confermano i carabinieri della compagnia Magenta, il 32enne aveva raggiunto un punto dove non toccava e in pochi istanti è finito sott'acqua. L'istruttore avrebbe notato immediatamente il ragazzo in difficoltà e si è tuffato per soccorrerlo, ma una volta che lo ha riportato a galla Davide Duma era già in arresto cardiaco e privo di conoscenza.

«Non è facile recuperare un ragazzo disabile che sta annegando e portarlo agevolmente in superficie» fanno notare i militari dell'Arma, chiamati sul posto che erano già trascorse le 15.30 e le operazioni di rianimazione del 118 erano in corso già da un po'. La chiamata di soccorso ad Areu (Azienda emergenza urgenza) è infatti delle 15.07 e in un primissimo tempo il personale delle ambulanze sembrava convinto di poter salvare il ragazzo che, però, purtroppo non si è più ripreso. Le 16.05 è l'ora ufficiale del suo decesso al San Carlo. La Procura di Milano ha aperto un'indagine per omicidio colposo a carico di ignoti e disposto l'autopsia.

Nell'agosto di due anni fa una disabile ascolana di 36 anni aveva rischiato di annegare nelle acque di Cupra Marittima, ma allora l'intervento del bagnino le salvò la vita.

La disabile accusò un malore in acqua e fu l'uomo a prestarle il primo e determinante soccorso in attesa dell'arrivo dell'ambulanza.

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