Se L'Italia batte il Giappone in fatto di tutela dell'ambiente, i nonni giapponesi se la battono ottimamente in fatto di tutela personale. Lunedì scorso alla fermata del bus diretto a Malpensa, due donne rom si sono fermate vicino a un turista giapponese e, con l'aiuto di una terza complice, hanno tentato di rubargli il portafoglio.
Le due ladre si sono sentite forti vista l'età della vittima e delle sue due accompagnatrici, due gemelle di ottant'anni. Non hanno fatto i conti con il fatto che i giapponesi hanno nei cromosomi lo spirito samurai. Visti i movimenti sospetti delle rom, una delle due gemelle ottuagenarie ha preso la truffatrice per un braccio, non solo, l'ha bloccata. La scena ha incuriosito gli agenti della Polfer in borghese, che sono subito intervenuti. Le rom sono state arrestate.
Non c'è giorno che non si legga in agenzia di una donna o di un uomo in terza età, derubati, borseggiati, imbrogliati a Milano da passanti che si fingono tutt'altre persone, tanto che il ritornello di «una città a misura di bambino», in quanto sinonimo di una città perfetta, dovrebbe essere trasformato «in città a misura d'anziano». Oggi i bambini sono certamente più tutelati dei nonni, che sono il vero anello debole della società.
Le due gemelle giapponesi, invece, dimostrano che anche con ottanta primavere nelle ossa si può far fronte non solo alla forza ma alla furbizia dei rom, che quando derubano sono scaltri e celeri, e lo si afferma per esperienza vissuta. Non è la prima volta che uno straniero, è successo anche con dei cinesi, blocca un tentativo di furto da parte dei rom, spiazzati da vigori che se ne fanno un baffo del buonismo italiota.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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