Hu Lifang, 34 anni, sognava di mettersi in proprio. Come fanno tutti i cinesi, del resto. La sua particolarità è che ci è riuscito, sfidando, in casa, la concorrenza sulla tipicità dei prodotti eno-gastronomici del Belpaese e creando la prima enoteca cinese a Milano. Un locale semplice, chiamato «La siesta», più simile a un bar che a un club, che si affaccia su uno spazio verde in via Cesariano, dalle parti di via Paolo Sarpi. E frequentato quasi esclusivamente da italiani: giovani e manager, desiderosi di bere un bicchiere e fare due chiacchiere, a fine giornata, in un ambiente informale, lontano dal frastuono della movida. Intenditori di vini, regolarmente invitati a serate di degustazione a base di bottiglie pregiate e ostriche. O amanti della vera piadina romagnola, che Lifang giura di saper fare molto bene, dal momento che ha seguito, insieme alla sua cuoca, un corso intensivo in Emilia Romagna. Lifang di certo non è un improvvisatore, ma uno che ha lavorato e studiato duro. Arrivato a Milano nel 2000, ha prestato prima servizio in una fabbrica di vernici, poi presso il ristorante della sorella, in Chinatown e infine ha deciso di aprire, nel 2009, una sua attività. Non prima però di aver frequentato, «con dedizione e impegno», sottolinea, un corso dell'Associazione italiana sommelier.
A parte l'aspetto orientale e gli abiti in stile mandarino, che indossa più per scenografia che per convinzione, Lifang sembra un vero e proprio occidentale: parla con disinvoltura di Amarone, Valpolicella e Bordeaux e dei rispettivi cibi da abbinare; vende anche bottiglie dal valore di 300 euro ed è amico di Francesco Moser, nella sua nuova veste di produttore vinicolo. «Io perfetto esempio di integrazione multirazziale? Mi piacerebbe esserlo e ce la sto mettendo tutta per farcela.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.