E i tassisti scioperano il 6 novembre

Gagliardi: "Crisi nera ma abbandonati da governo e istituzioni"

E i tassisti scioperano il 6 novembre

Quando più dei numeri parlano i fatti. «I posteggi taxi sono pieni, abbiamo il problema di non sapere più dove fermarci senza intasare le strade» considera amaramente Pietro Gagliardi, delegato del settore taxi dell'Unione Artigiani Milano, Monza e Brianza. Ma il sindacalista prova a fare anche i conti della «situazione drammatica» che stanno vivendo i conducenti delle auto bianche, e stima che il calo del servizio in città sia precipitato al 35-40% delle corse rispetto al periodo pre Covid, quando la Milano internazionale attirava nove milioni di turisti all'anno e sfornava fiere e «week» a tema. Ora «ci è piombata in testa anche l'ultima tegola - afferma Gagliardi -, Alitalia non atterra più a Milano. Lascio immaginare le conseguenze per il nostro settore. La pandemia ha creato una situazione economica grave per tutti, ma noi siamo stati colpiti davvero pesantemente e ci troviamo abbandonati da tutti, governo e istituzioni locali». E trattandosi di una situazione generale, i tassisti hanno proclamato per il 6 novembre uno sciopero nazionale e stanno organizzando nella stessa giornata una manifestazione a Roma, «per dimostrare il nostro disagio e la rabbia, c'è gente che non riesce più a stare a galla e a fine dicembre scadranno le moratorie per i prestiti, i mutui. Chi può deve essere in piazza», anche se luogo e modo della protesta sarà ovviamente regolato dalla prefettura secondo le norme anti Covid.

I tassisti sciopereranno «in primis per una ragione economica - sintetizza Gagliardi -. Siamo rimasti tagliati fuori da tutti gli aiuti, dal governo abbiamo ricevuto per mesi solo grandi promesse che non hanno portato a nulla di concreto. Abbiamo dato la massima disponibilità a collaborare, anche sulla creazione di un registro elettronico nazionale, ma ci hanno anticipato bozze, hanno rinviato di mese in mese, e siamo rimasti con un pugno di mosche in mano». Fa presente che la categoria ha «prestato anche durante il lockdown, esponendosi a rischi di contagio». L'atro tema è «l'abusvismo che è diventato dilagante, molto più di prima tutti». I tassisti cercheranno di farsi sentire non solo a Roma.

«Anche per Regione e Comune siamo diventati dei fantasmi - sostiene il sindacalista -. Nessuno ci ha più convocati». Il Comune ha lanciato dei voucher, corse scontate ad alcune categorie disagiate, «ma il sistema è macchinoso e non sta portando grandi risultati».

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