E ora i renziani vogliono dare una «regolata» al capogruppo

E ora i renziani  vogliono dare una «regolata» al capogruppo

«Se la maggioranza si impantana sul regolamento del Commercio, figuriamoci sul Bilancio». Detto da un esponente della maggioranza comunale. Ci prova la giunta a scaricare ogni responsabilità sullo stallo dell'aula a cui si è assistito in questi giorni - ma la manovra anti movida è solo l'ultimo caso -: la verità è che il centrosinistra in aula non riesce a pesare. Tanti e divisi, con l'ala renziana che ora soffia sul resto del Pd. La seduta di giovedì sera si è chiusa con una «protesta bianca» contro la gestione dei lavori, sei consiglieri si sono astenuti sul voto del maxi-emendamento di maggioranza. Nel mirino, da tempo, c'è in particolare il capogruppo Lamberto Bertolè, accusato di non imporre il peso del partito più pesante (almeno numericamente) alle riunioni dei gruppi («se avesse fissato subito una seduta a oltranza, l'ostruzionismo del centrodestra nella notte avrebbe ceduto, e il regolamento sarebbe passato senza perdere un'altra settimana»). Nella ricerca di un accordo con l'opposizione avrebbe trascurato completamente Lega, Fdi e Manfredi Palmeri, facendo i conti solo con Forza Italia. Non sarebbe in discussione il suo ruolo, almeno per ora, ma alla riunione Pd già convocato per lunedì buona parte del gruppo chiederà una «regolata».

Forse tornerà la richiesta, finita in niente qualche settimana fa, di nominare vicecapigruppo. In vista del Bilancio restano poi da ricompattare alla maggioranza il radicale Marco Cappato (sta facendo lo sciopero del voto) e il socialista Roberto Biscardini. Una testa, un voto.

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