È l'anno dei due sovrintendenti alla Scala. Il primo è il francese Stéphane Lissner alla (lunga) vigilia della sua partenza per l'Opera di Parigi. Il secondo è l'austriaco Alexander Pereira, che gli succederà dal 1° settembre 2014 ma che ne frattempo già lavora come consulente del sindaco, Giuliano Pisapia, presidente della Fondazione Scala. Non lavora gratis. Il sovrintendente bis ha incontrato ieri mattina i sindacati e a loro ha spiegato che affiancherà Lissner nella preparazione del cartellone 2015. A quanto ammonti la retribuzione, non è un dato ufficiale e in consiglio comunale è già polemica (chiede lumi i vicepresidente dell'aula, Riccardo De Corato).
«Amo molto l'Italia» li ha rassicurati, ricordando i suoi esordi all'Olivetti in Germania, dove ha imparato l'italiano. E poi c'è la moglie, la ventiseienne brasiliana Daniela Weisser de Sosa, che a Milano studia da stilista, a garantire che la città sia un centro di attrazione per il manager teatrale. Direttore dell'Opera di Zurigo dal 1991 al 2010, è poi passato a dirigere il Festival di Salisburgo. Da qui il salto alla Scala. «Sarò come una spugna» ha garantito Pereira ai sindacati, perplessi per il suo doppio incarico da sovrintendente e direttore artistico. «Noi abbiamo bisogno di una figura che si occupi dei problemi artistici quotidiani e non solo dei grandi progetti. Pereira ci ha risposto che ci sarà un apparato apposito» spiega Giuseppe Nastasi, rappresentante Fials, il sindacato dell'orchestra.
Sospiro di sollievo per i soci privati. Da Roma arriva la notizia che nella legge di stabilità in discussione al Senato (all'articolo 10 comma 27) c'è una norma che cancella le limitazioni al numero di membri degli organi di amministrazione nelle istituzioni culturali se i consiglieri svolgono la loro attività gratis. È il caso della Scala, che conta 10 membri nel cda e non dovrà ridurli. Ma anche se Pisapia mostra soddisfazione («soluzione positiva frutto del dialogo»), restano aperte diverse questioni.
Con la nuova legge il consiglio d'amministrazione si trasforma in consiglio di indirizzo: un depauperamento delle funzioni. E il sovrintendente sarà nominato dal ministro su indicazione del consiglio e non più direttamente dal consiglio. Insomma, il futuro non è certo neppure per Pereira. Ulteriore accentramento a cui non corrispondono fondi in proporzione. Nel bilancio 2012, il contributo dello Stato (attraverso il Fus) ammonta a 30 milioni, appena il 26% delle fonti di finanziamento del Piermarini, che in totale ammontano a 115,9 milioni.
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