E alla Prima da sindaco Sala chiama all'orgoglio «Milano può fare da sé»

Tredici minuti di applausi per Puccini Nel Palco reale quattro vittime del terremoto

Marta Bravi

Beppe Sala emozionato fa la sua entrata al teatro alla Scala per la sua prima Prima, da sindaco almeno. Da solo, in smoking, nonostante l'atmosfera plumbea per la crisi di governo ha sfoderato il suo sorriso e incrociato le dita: «Dobbiamo cancellare l'onta del 1904». Il riferimento è al fiasco della Madama Butterly nel febbraio 1904. E che questa volta viene presentata in anteprima mondiale nella sua versione originaria, per la regia di Alvis Hermanis e la direzione musicale di Riccardo Chailly. Palco Reale sguarnito dei rappresentanti del governo per la crisi - l'ultimo a disdire è stato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha inviato un breve saluto «sarebbe per me stato un grande piacere essere presente insieme a voi alla prima della Scala per assistere a una prima che si annuncia di grande interesse, ragioni di carattere istituzionale, a tutti note, mi trattengono a Roma» - e pochi vip presenti. Il clima sobrio e un po' lugubre ben rappresentato dagli abiti scuri, sui toni del nero e del blu.

«Siamo qui a testimoniare di una Milano che ha voglia di farcela», sicura di sé, senza arroganza si prende le sue responsabilità» ha detto il sindaco, parlando del ruolo che può avere Milano in questa fase politicamente delicata per il Paese. Nel giorno di Sant'Ambrogio, con la consegna degli Ambrogini e la Prima, la città «sta mostrando la sua vivacità». Milano va avanti, con o senza Roma il messaggio. Un po' il refrain che si sente da più parti politiche. Anche per il governatore della Lombardia Roberto Maroni «è una Prima molto milanese, ci sono quelli che contano».

Per il prefetto Alessandro Marangoni questa Prima manda «un messaggio positivo all'Italia capace di affrontare le difficoltà». «Ci vuole tanta energia in questo momento» per l'ex presidente del Tribunale di Milano Livia Pomodoro, che ha scelto una sciarpa gialla, simbolo di energia appunto.

«La Prima della Scala è sempre una grande emozione, ma quest'anno lo è ancora di più. Un appuntamento che non solo idealmente è vicino alle popolazioni terremotate, ma nei fatti» ha sottolineato il Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo, seduto nel Palco Reale con quattro cittadini terremotati. «Stiamo qui sperando che nessuno si dimentichi di noi» il messaggio che Gabriele Vittori di Accumuli, che con la moglie Gabriella è stato invitato dal sindaco Sala insieme a un'altra coppia di Arquata del Tronto, lancia al governo. Emozionati, ma con il pensiero e il cuore nella loro terra, dove sperano di tornare al più presto.

Nel foyer gremito la «Milano che conta»: la presidente di Eni Emma Marcegaglia e il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, Diana Bracco, ad dell'omonimo gruppo, l'ex presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. Ha varcato la soglia del tempio della lirica per la prima volta l'ex re di Spagna Juan Carlos, ospite d'onore con l'ambasciatore del Giappone Kazuyoshi Umemoto.

Presenti anche l'ex premier Mario Monti e Corrado Passera, banchiere ex ministro del suo governo. Tra vip l'etolie Roberto Bolle, Carla Fracci, lo chef Carlo Cracco, Linus.

La prova del nove? Tredici minuti di applausi e le grida «viva il sindaco!». Milano trionfa anche senza Roma.

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