Ecco i prossimi top model italiani del futuro

Paola Fucilieri

Si chiamano Carlotta Fusillo e Tommaso Corò. Mercoledì sera, alla finale tenutasi ai chiostri dell'Umanitaria di via San Barnaba, hanno vinto la finalissima tra i 20 prevalsi, scrematura dopo scrematura, dalle selezioni dei casting realizzati in tutta Italia da Élite Model Look e ora avranno l'onore di rappresentare il loro Paese all'Élite Model Look World Final, giunta alla sua 33a edizione (che non si sa ancora dove si terrà, ndr).

Carlotta, 17 anni, originaria del barese, iscritta al quarto anno del liceo di Scienze Umane, ha un viso dolcissimo, lunghi capelli scuri, grandi occhioni sognanti e si sente subito che è molto timida. «Partecipare alle selezioni di Élite per me è stata una sfida, soprattutto con me stessa, una sfida estrema dall'inizio alla fine- ci spiega con un filo di voce -. Ad esempio? Non sono stata selezionata al centro commerciale sotto casa, ma ho dovuto andare a Napoli e da lì venire a Milano dove non ero mai stata, così come non avevo mai sfilato davanti alla gente e tanto meno con i tacchi. Una volta qui ho incontrato tante ragazze bellissime...» e si mette alle mani davanti agli occhi come a dire «molto più belle di me».

E allora cosa pensi che abbia fatto la differenza- le chiediamo - perché la giuria di Élite avrebbe scelto proprio te? «Credo abbia colpito la mia perseveranza, la mia determinazione, non mi sono mai arresa davanti a nulla. Non avevo mai messo i tacchi? E stavolta ho sfilato con quelli! Il futuro della modella è sempre incerto. Sono in cerca di un sogno. Così sto facendo più esperienze possibili e m'impegno a frequentare più ambienti» conclude Carlotta.

«Io sono iscritto al primo anno di giurisprudenza a Torino - spiega Tommaso, 20enne -, ma quando ho deciso di partecipare alla selezione di Élite in un centro commerciale, i miei genitori mi hanno incoraggiato.

Sanno che ho la testa sulle spalle, non sono montato: questo è un lavoro complesso, per diventare qualcuno devi lavorare sodo. La mia aspirazione? Finire gli studi e fare un master specifico che mi permetta comunque di restare nell'ambiente».