Ecco la mossa di Tabacci per "rilanciare" l'Expo: (ri)arruolato pure Prodi

Ieri l'incontro in Comune. L'ex premier potrebbe avere un ruolo da consigliere e sfruttare i buoni rapporti con la Cina

Ecco la mossa di Tabacci per "rilanciare" l'Expo: (ri)arruolato pure Prodi

Non ci sono soldi, è il ritornello di Bruno Tabacci. E vale («figuriamoci») per un consulente per Expo. Anche se si chiama Romano Prodi, e chiarisce subito a scanso di equivoci che «non ha chiesto soldi e non glieli avremmo dati». Ma il Comune recupera l’ex presidente del Consiglio per una collaborazione pro bono per Expo. Quando Milano battè Smirne il 31 marzo 2008 c’era anche il professor Prodi sul palco del Bie a Parigi con l’allora sindaco Letizia Moratti. Premier sconfitto e dimissionario, tra gli ultimi atti si impegnò a portare l’Esposizione a Milano. E un anno dopo la vittoria, la Moratti confermò (sempre da Parigi) che Prodi sarebbe entrato nel Comitato d’onore dell’Expo. E invece il professore, mentre infiammavano le polemiche tra istituzioni sulle aree di Rho-Pero criticò «i veleni», l’abisso «dalla vittoria al disastro», e ricordò che nessuno lo aveva più aggiornato sui lavori, tantomeno sul comitato d’onore. Ma ieri il sindaco Giuliano Pisapia e l’assessore Bruno Tabacci hanno aperto le porte di Palazzo Marino al professor Prodi e in un’ora di colloquio hanno concordato l’impegno dell’ex leader del centrosinistra per il 2015. «Prodi ha dato la sua disponibilità a collaborare all’Expo - ha raccontato Tabacci - in modo che dell’appuntamento del 2015 non rimanga la discussione sulle aree ma qualcosa che resti alla città che, partendo da Leonardo, potrebbe essere sul tema delle acque». Non si configurerebbe un ruolo preciso e organico per l’ex premier, quanto semmai quello di consigliere, visti anche «i suoi rapporti internazionali».
Prodi avrebbe un ruolo di «pontiere» con la Cina, che ha organizzato l’ultima edizione dell’Expo: ieri era in partenza per Shanghai, dal 2010 è professore alla Ceibd (China Europe International Business School). E la giunta Pisapia vuol sfruttare i suoi buoni rapporti con l’Onu, visto che ha presieduto gruppi di lavoro sulle missioni in Africa. La visita a Milano, per dire, arriva giusto dopo il suo intervento su Expo pubblicato sul Messaggero di domenica. Dove Prodi ricorda la recente visita di Bill Gates a Roma, non come fondatore di Microsoft ma per fare «il punto sui problemi dello sviluppo dell’agricoltura e della nutrizione nei Paesi più poveri». Bill Gates, riepiloga Prodi, «è il più grande donatore del mondo, per mezzo della sua fondazione versa oltre il 90% dei profitti alla lotta contro la fame e le malattie». Ha dedicato «2mila miliardi di dollari negli scorsi 10 anni e ne darà altri 2mila nei prossimi 5».

È venuto a Roma per visitare le tre agenzie delle Nazioni Unite che dettano le strategie della lotta contro la fame. L’Expo 2015 ha scelto come tema proprio quello di «nutrire il pianeta». Due più due. La «caccia» ai fondi di mister Microsoft è partita.

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