Ecco come sarà la tana del Diavolo

Il nuovo stadio del Milan sorgerà dietro il Portello, avrà 42mila posti e i lavori finiranno nel 2020

Barbara Berlusconi
Barbara Berlusconi

La tana del Diavolo. Un catino infocato, con il pubblico che aliterà - nel bene e nel male - sul collo dei gladiatori del pallone rossonero. Le barriere di insorizzazione convoglieranno i decibel prodotti da 42mila tifosi direttamente sul fazzoletto verde. E le fiamme di una torcida dalla passione bruciante avvolgeranno un campo che, in teoria, non dovrebbe mandare in cenere i nervi dei milanesi con l'abitazione in zona.

Un quartiere prestigioso, compreso fra via Scarampo, viale Teodorico e via Gattamelata. La vecchia Fiera, insomma, che si chiami Portello o FieraMilano city, a due passi da Casa Milan. Logico che la curva più accanita della fossa dei leoni si troverà a meraviglia in un ambientino al calor bianco. L'ufficialità di questa tana del Diavolo arriverà però fra qualche mese. Il 15 gennaio scade il bando indetto da Fondazione Fiera e, tra febbraio e marzo, ci sarà la decisione finale. In quei giorni potremo essere certi che il Diavolo abbandonerà San Siro per sempre.

La sua tana avrà uno sviluppo sotterraneo dove verranno allestite zone commerciali, aree business mentre sopra il livello del terreno sarà costruito lo stadio vero e proprio, che prevede 42 mila posti tutti coperti e occuperà una superficie di 60mila metri quadrati. Un risultato di prestigio cui si giungerà attraverso la collaborazione del Milan da una parte e della Fondazione Fiera dall'altro. La società di lady Barbara ci metterà sponsor - Fly Emirates, stando al presente - brand e valore sportivo mentre l'istituzione renderà possibile a costo zero la costruzione della struttura su terreni di cui è e resta proprietaria, entrando nell'affare.

Per arrivare a questa intesa si è iniziato a parlare ai primi di novembre, poi il dialogo è andato lontano e, dopo neppure sei mesi, a marzo, si potrebbe avere l'ufficialità del progetto. Dettagli compresi. Un gigantesco punto di domanda riguarda i tempi dell'operazione. Si parla del 2020 come data in cui lo stadio verrà consegnato al Milan, ma prima della posa della fatidica prima pietra occorrerà stabilire con precisione anche i lotti interessati. Allo stato attuale il bando riguarda le aree 1 e 2 di Fiera, ma esiste un interesse più che concreto anche sulla 3 e sulla 4, escluso il centro congressi, ma non un «quartiere» commerciale. Insomma, molti ancora i paletti. Per rimuoverli occorrerà attendere il verdetto definitivo, perché solo in un secondo momento si entrerà nello specifico affrontando esigenze, desideri e concrete realizzazioni possibili.

Dal Comune l'assessore allo sport Chiara Bisconti tranquillizza sull'ipotesi del doppio stadio: «Milano può ospitarli entrambi senza che uno cannibalizzi l'altro. Per Palazzo Marino, tuttavia San Siro resta un asset strategico».

A livello architettonico la tana del Diavolo rispetterà le volumetrie esistenti senza superare l'altezza dei palazzi residenziali circostanti, grazie anche alla parte interrata che sfrutterà metrature «invisibili».

Dal punto di vista urbanistico e viabilistico il nuovo stadio del Milan sorgerà in un punto strategico. A livello cittadino verrà servito e lambito da due linee della metropolitana. La rossa che già ora arriva nel vicino piazzale Lotto e la lilla che dovrebbe essere completata a breve giro di mesi e avrà una fermata proprio a ridosso del nuovo stadio. A livello intercomunale, il catino rossonero è toccato da autostrade e tangenziali.

Agevole anche la possibilità di raggiungere l'aeroporto di Malpensa in tempi brevi e il Forlanini con la metropolitana. Decisamente favorevole, anche l'eventuale uso della ferrovia, soprattutto se il treno ferma a Garibaldi. Da qui il tifoso, con la lilla, arriverà a pochi metri dalla tana.

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