Effetto crisi: l'economia lombarda frena

Effetto crisi: l'economia lombarda frena

Altro che ripresa. Gli indici della produzione sono ancora molto bassi, secondo l'ultimo rapporto di Unioncamere, anche se il settore manifatturiero segna un lieve incremento rispetto agli scorsi tre mesi.
«Purtroppo – ha esordito Francesco Bettoni, presidente di Unioncamere - siamo ancora in una fase di stabilizzazione, inoltre in base agli scenari economici della Lombardia, curati per noi da Prometeia, per il 2013 si stima una caduta del Pil regionale del 1,2%». E si tratta anche di una previsione più ottimistica di quella elaborata a luglio.
I dati relativi a industria e artigianato lombardi spingono così gli addetti ai lavori a altre revisioni delle analisi precedenti: «Mi aspettavo qualcosa in più – ha ammesso Pietro Ferri, docente di Economia Politica dell'Università di Bergamo – probabilmente nello scorso trimestre ho alzato troppo la cresta dicendo che eravamo vicini all'inversione di tendenza: penso che la crescita registrata in quel periodo fosse conseguenza della fine del primo trimestre che è stato veramente terribile». C'è però qualche debole segnale di miglioramento come spiega il docente: «Per la prima volta dall'inizio della crisi le imprese che vanno bene, cioè con una crescita almeno del 5%, sono più di quelle che vanno molto male, inoltre – ha sottolineato – nei rapporti precedenti vedevamo come le piccole e medie imprese soffrissero più delle grandi, invece adesso il dato si è livellato e questo spiega anche il +0,3% dell'artigianato». E non è mancata una nota sulla politica di austerità del governo: «Queste scelte stanno spingendo le risorse interne verso il canale estero – ha concluso Ferri – sta obbligando il sistema italiano a spostare le energie sulla domanda estera, ormai il 40% del fatturato delle imprese lombarde proviene dal commercio con l'estero».
Nonostante i segni positivi ricavati da Ferri, essere verso la fine della crisi non prelude a un ritorno alle assunzioni: «Prima che si torni a assumere – afferma Alberto Ribolla, presidente di Confindustria Lombardia – mancano almeno altri dodici mesi».

Commentando poi il -6,6% del settore edilizio, quello messo peggio, e l'occasione di Expo2015 Ribolla ha detto: «Perché sia veramente un elemento di rilancio dell'economia è necessario che Expo permetta la nascita di aziende che gli possano anche sopravvivere, come è successo con l'ultima manifestazione internazionale a Londra».

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