Emergenza parcheggi, ma nuovi divieti alle moto

Emergenza parcheggi, ma nuovi divieti alle moto

I posti moto in centro? Introvabili. Quelli regolari, si intende. «Se anche convertissimo tutte le strisce blu in aree dedicate agli scooter, saremmo ancora in difetto. Le azioni non possono che essere parziali e poco efficaci». L'assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran non può che constatare l'evidenza: non ci sono stalli sufficienti per parcheggiare regolarmente le migliaia di moto che entrano ogni giorno in Zona 1. Vuoi le raccomandazioni a lasciare a casa l'auto, vuoi gli aumenti dei mezzi pubblici e Area C, sempre più milanesi si convertono alle due ruote. Ovviamente a motore, se non hanno il tempo o la distanza casa-ufficio giusta per pedalare. E il Comune che fa? Allarga i divieti di sosta alle moto. A breve la giunta renderà off limits anche piazza Scala e piazza Meda (almeno la parte più prossima al parcheggio interrato e al monumento di Pomodoro). «Vicino alla Scala abbiamo già convertito le strisce blu riservate alle auto dei consiglieri comunali in posto moto» fa notare Maran. Già. Tre, forse quattro posti auto trasformati in una decina di stalli. Basta contare le moto in sosta selvaggia di fianco al teatro per capire che il rapporto non regge. E nel frattempo - restando in zona - è diventata isola pedonale piazza Liberty (ovviamente off limits alle moto), con il blocco del traffico davanti Castello le due ruote che prima trovavano posto intorno a tutta la piazza si sono riversate su Foro Bonaparte e dintorni. Basti pensare all'area di stazione Cadorna, solo nel tratto di Foro Buonaparte angolo Cadorna, ha risposto il Comune a un cittadino multato, «ci sono 3 spazi riservati ai motocicli per un totale di 45 moto». Volevano intendere tanti? Nella zona insistono uffici, bar, case editrici, banche, negozi. E la stazione, appunto. Consentire il traffico in piazza Castello almeno alle moto avrebbe parzialmente risolto il problema. Van bene le isole, le stazioni del bike sharing e presto quelle del moto-sharing, ma i mezzi privati non stanno in una tasca.

Buona notizia almeno sul fronte mezzi pubblici.

Due giorni fa il commissario alla Spending review Carlo Cottarelli ha ribadito che le imprese italiane del trasporto locale «presentano passivi rilevanti ed è necessario intervenire sul lato dei costi e dei ricavi». Tradotto: aumentare i biglietti.ma Maran assicura che a Milano «non è tra le ipotesi».

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