
Milano sempre più laica? Questa volta è tutto da vedere. I cattolici del Pd puntano i piedi di fronte alla nuova iniziativa - provocazione lanciata dai Radicali in questi giorni: istituzione delle stanze del buco, di un registro comunale del testamento biologico, la regolamentazione della prostituzione e l'istituzione di una task force anti discriminazione. Inutile dirlo: i primi tre argomenti saranno al centro dell dibattito politico del centrosinistra, che si preannuncia animato. Due giorni fa il capogruppo dei Radicali Marco Cappato, accompagnato dal consigliere di Sel Luca Gibillini, ha consegnato in via Messina le 31mila firme raccolte a sostegno delle 4 proposte di delibera consigliare per una «Milano Radicalmente Nuova».
I quattro quesiti, che hanno ricevuto circa 6mila firme ciascuna a sostegno (quello sul registro delle Unioni civili è stato fatto decadere perché ha già incassato a luglio il via libera del parlamentino) da giudicare valide, dovranno incassare l'ok del comitato dei saggi sulla ammissibilità, dopo di che il consiglio avrà 60 giorni per esprimersi. Le delibere, se approvate, dovranno diventare realtà, esattamente come è avvenuto per il registro delle unioni civili. Ma i cattolici del Pd, capitanati da Andrea Fanzago, vice capogruppo, aspettano Radicali e sindaco al varco: l'impressione è che questa volta non piegheranno la testa - a luglio Giuliano Pisapia è riuscito a incassare l'astensione dei 4 consiglieri ribelli, e non il voto contrario, grazie a un'estenuante lavoro di mediazione -. «A differenza del registro delle Unioni civili il registro del testamento biologico e le stanze del buco non erano nel programma elettorale», avverte Fanzago. «E poi vogliamo vedere che posizione avrà il sindaco su questi temi, non ne abbiamo mai parlato ma non darei così per scontata la sua posizione, né quella del Pd: dobbiamo parlarne a livello di segreteria milanese, così a livello di maggioranza».
Due gli ordini del discorso. Quello politico: «non condivido questo sbandamento verso i Radicali e non mi pare che il segretario Bersani si stia muovendo in questa direzione, così il documento nazionale approvato a luglio mi sembra che parli chiaro». Il paragrafo 2 recita: «mentre si richiede il rispetto e la valorizzazione di ogni tradizione e posizione ideale si coltivi il senso della distinzione tra il piano delle visioni etiche e culturali, il piano delle decisioni politiche e il piano delle scelte legislative, del diritto e dell'esperienza giuridica, che hanno un loro grado di specifica autonomia». E un ordine di merito: «Su questi argomenti il Comune ha una competenza limitatissima, sono delibere che lasciano il tempo che trovano, sarebbe anche ora - l'affondo di Fanzago - che le istituzioni riconoscessero i propri limiti».
I Radicali hanno già ritagliato però un angolo per le stanze del buco nei Servizi dipendenze del Comune... «Si tratta di un servizio educativo, le competenze sanitarie anche sulle dipendenze spettano alla Asl». Così già adesso si possono autocertificare gli atti di notorietà...