"Certo, ci vogliono uomini di esperienza, ma anche tanti giovani. È su di loro che abbiamo puntato, sul loro entusiasmo e, perché no, anche sulla loro incoscenza giovanile". Il numero uno di Expo Giuseppe Sala parla con orgoglio del suo cavallo vincente: i giovani. E, a un giorno dall'apertura, loda il loro prezioso appoggio.
L'obiettivo è mettere a tacere una volta per tutte le polemiche sul rifiuto dei contratti da 1.200 euro al mese da parte del popolo dei ventenni precari. E anche parlare dei giovani che si danno da fare. Come a dire che non sono tutti come le teste calde che ieri hanno devastato Milano. Anzi, ci sono centinaia di ragazzi che si alzano presto, che si presentano agli sportelli di Expo prima dell'apertura al pubblico e che cominciano a prestare servizio, indirizzando turisti e visitatori. Volenterosi e umili, disposti a spaccarsi la schiena sotto il sole pur di mettere da parte uno stipendio, seppur non stratosferico. O come volontari.
"Chi lavora qui - spiega Sala - prende fra i 1.300 e i 1.600 euro netti al mese. Stiamo verificando quante persone servono per far funzionare il sito. Al momento ci attestiamo sulle 10mila unità'".
Tre mesi fa, quando Expo sembrava ancora in alto mare, Sala racconta di essersi reso conto di potercela fare. "Me ne sono assunto la responsabilità. E da quel giorno ho deciso di circondarmi di giovani. Vanno fatti lavorare, dobbiamo far leva sul loro entusiasmo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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