Expo occasione di rilancio per le imprese. Un disco sentito ripetere a tutti i livelli istituzionali. Ma a 8 mesi dal taglio del nastro, il bilancio di Ance Assimpredil che rappresenta le imprese edili delle province di Milano, Lodi, Monza e Brianza è drastico: il territorio non ha quasi toccato palla. «Le nostre ditte si sono aggiudicate solo il 9,5% del valore delle gare» sintetizza il presidente Claudio De Albertis ieri all'assemblea annuale dell'associazione. Le ricadute del grande evento ad oggi «sono state pari a zero, grandi effetti non si sono sentiti». In parte ammette «forse sul nostro territorio le imprese hanno perso il passo. C'è un nanismo, ci sono tante aziende, medie e piccole, che non hanno capito che cambiava il vento». Ma «ci viene il dubbio che imprese che arrivano da altre parti del territorio abbiamo comportamenti elusivi se non addirittura illegali», si riferisce soprattutto ai contratti di lavoro, assumendo manodopera a basso costo si possono permettere ribassi importanti. I numeri: su 23 bandi pubblicati dalla società Expo solo 6 sono stati vinti da imprese milanesi, come dire che c'era una torta da 444 milioni di euro ma ne hanno afferrata una «fetta» di appena 42. E De Albertis guarda anche alle gare d'appalto del Comune: solo nel 2014, su 21 bandi monitorati appena 5 hanno dato lavoro al territorio, 15 milioni di euro sui 46 totali, circa il 33%. Da settembre 2008 ad oggi il settore delle costruzioni «ha perso il 30% della capacità produttiva, sono scomparse in sei anni 3.500 imprese e con esse 60mila occupati». Un quadro nero che non è riuscito dunque a migliorare nemmeno con Expo e «le prospettive per il dopo 2015 sono molto critiche. Se non riparte il settore delle costruzioni, non riparte il Paese». In platea sono seduti il sindaco, il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris e l'assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza. A loro De Albertis fa presente che dal 2011, da quando cioè è in carica la giunta Pisapia ed è stato varato il nuovo Piano del territorio iper-ambientalista, «a Milano la superficie lorda oggetto di concessioni edilizie si è contratta del 50%. Dunque, meno cantieri per la nuova costruzione e per la riqualificazione». Oggi approda in Commissione e domani in aula il Regolamento edilizio già contestato dal centrodestra (ieri la De Cesaris ha incontrato i gruppi di maggioranza e opposizione per tentare di abbassare le barricate), «dopo l'approvazione ci auguriamo si possa ragionare su una correzione del Pgt».
La risposta, prima del sindaco e poi della vice, non lascia ben sperare. «Oggi non abbiamo bisogno di nuove grandi costruzioni - sostiene Pisapia - ma di rivalutare e terminare quelle abbandonate o mai finite». Invita poi a «non farsi illusioni a breve termine sulla Città metropolitana» ma è convinto invece che «molti Paesi stranieri dopo Expo investiranno sul territorio».
Tema opere: il sindaco ha visto i capigruppo di opposizione sui cantieri della M4. Ha spiegato che vanno accelerati e non si può rivedere il percorso, neanche in Solari dove i comitati minacciano ricorsi. Una captatio benevolentiae?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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