Non si può che definire un'aggressione collettiva quella di venerdì sera a Bellinzago Lombardo, un paese di 4mila abitanti nell'hinterland a est di Milano, durante una festa della Pro Loco «grazie» a una intera famiglia composta da un uomo di 53 anni, le sue figlie di 20 e 22 anni (residenti a Pozzuolo Martesana) e il fidanzato di quest'ultima, un 27enne del posto. Sono tutti pregiudicati, tranne la ragazza più giovane: il padre ha precedenti per «stalking condominale», la figlia maggiore per violenza a pubblico ufficiale e il suo fidanzato per stupefacenti. I quattro hanno aggredito i carabinieri, intervenuti sul posto dopo esser stati chiamati dai partecipanti alla manifestazione perché la famiglia continuava a molestare chiunque con insulti e spintoni. I carabinieri li hanno subito riconosciuti e quindi affrontati, convincendoli dopo un po' ad andarsene. Intenzionata a rovinare l'atmosfera della festa, però, solo mezz'ora dopo la «famigliola» si è ripresentata all'evento e i militari sono accorsi nuovamente sul posto. A quel punto però il 53enne ha sferrato un pugno a un maresciallo poi aggredito da dietro anche dal genero.
Le figlie, invece, se la sono presa con un carabiniere donna, colpendola con un pugno e poi in testa con una borsetta tanto da farla sanguinare. Una volta in caserma i quattro hanno continuato a sbraitare e ad agitarsi. Accusati di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, saranno processati stamane per direttissima.PaFu
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