Maria SorbiC'era una volta un'isola felice in cui Ncd e Lega facevano parte della stessa squadra. Ora però anche l'alleanza in Regione Lombardia traballa. Tante volte i due partiti si sono trovati lì lì per collimare ma hanno fatto sempre prevalere il buon senso. E le critiche rivolte dal Carroccio al Ncd nazionale hanno sempre salvato in qualche modo l'alleanza a livello regionale. Stavolta però la tensione va un po' troppo oltre i toni. Terreno di scontro: il Family day. Fino all'altro giorno tutto bene. Il ministro Ncd Angelino Alfano ha perfino difeso la scelta del presidente lombardo Roberto Maroni di illuminare il Pirellone con la scritta Family day: «Non ha fatto nulla di grave». Poi ha detto che non sarà presente alla manifestazione del 30 gennaio a Roma a favore della famiglia tradizionale, in quanto ministro: «Ma sarò li col cuore». E Maroni non si è tienuto: «Penso che Alfano si stia barcamenando fra le sue convenzioni e la poltrona di ministro. Se passa il ddl Cirinnà sulle unioni civili la vedo dura per il suo partito rimanere in una maggioranza di governo che approva una legge che stravolge certi principi. Alfano dovrà scegliere fra la coerenza a certe idee e la comoda poltrona di ministro». «Non vorremmo che la posizione assunta della Lega fosse dettata più da fini propagandistici che da una reale opposizione al provvedimento - criticano i rappresentanti Ncd in Lombardia Angelo Capelli e Alessandro Colucci - In più occasioni il nuovo Centrodestra ha dichiarato la sua totale opposizione a questo testo di legge, una posizione confermata dagli emendamenti presentati volti a eliminare il riferimento alla stepchild adoption ed evitare di scimmiottare il matrimonio». Sulla questione interviene anche l'ex presidente lombardo Roberto Formigoni che inizialmente ha difeso la scelta di illuminare il Pirellone. «Apprendo però con stupore - sostiene - che il suo obiettivo non era, come tutti avevamo capito, di difendere la famiglia e la piattaforma del Family Day ma di enfatizzare mediaticamente presunte difficoltà, oltre che del Pd, anche di un partito suo alleato come Ncd. Una scelta strumentale dunque, altro che una scelta ideale». Raffaele Cattaneo (Ncd e presidente del Consiglio regionale) è entrato nel merito delle procedure per illuminare la facciata del Pirellone e ha fatto notare come il principio di imparzialità deve valere «sempre e non solo quando fa comodo.
«Si può legittimamente discutere - ha spiegato - sull'opportunità di questa modalità e ribadire che il Consiglio Regionale debba essere la casa di tutti, ma resta il fatto che il palazzo è di proprietà della giunta, la quale ha disposto come ha ritenuto di un bene di sua proprietà». E subito il consigliere Lucia Castellano (Patto Civico) attacca: «Vogliamo sapere quanti soldi sono stati spesi per l'illuminazione». E ha già depositato una mozione che verrà discussa in Consiglio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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