Gli fanno saltare lo show ma a Vasco dispiace solo non mettersi in smoking

Gli fanno saltare lo show ma a Vasco dispiace solo non mettersi in smoking

Gli spiace, questo sì. Ma pazienza se salta la prima del suo spettacolo alla Scala. Vasco Rossi ci tiene a far sapere ai lavoratori del teatro che è solidale con loro, con il loro sciopero di domani. «Certo, mi spiace per la mia mamma - ammette il cantante - Mi voleva vedere in smoking. L’avevo anche preparato». E poi la butta sul ridere: «Per lo spettacolo del 3 aprile non ho nemmeno il biglietto, vorrà dire che starò in piedi, è un vero casino». Vasco non se la prende per l’ennesimo sgarro milanese: stavolta slitta il suo debutto sul palco scaligero ma in passato era stato costretto ad abbassare il volume del suo concerto a San Siro. E quell’episodio non gli va ancora giù: «Capisco che avranno avuto i loro motivi, ma quella volta hanno rovinato il concerto. Il rock va ascoltato a un certo volume. Si vede che sono sfortunato». In questo caso invece Vasco appoggia i motivi dello sciopero anche se preferisce non parlare dell’articolo 18: «Sarebbero solo chiacchiere da bar, inutili».
Nonostante i due sgambetti ricevuti da Milano, la rock star rilancia e, nel suo controverso rapporto con la città, sembra intenzionato a partire daccapo. Come? Domando 25mila euro di borse di studio alle ballerine dell’Accademia della Scala. Ieri ha premiato le sette piccole artiste a cui offrirà uno stage di danza estivo, sia alle tre emergenti étoile che, grazie a lui e all’associazione «Vasco Rossi dancing project» potranno studiare un anno intero. E poi, davanti alla platea dei ballerini dell’accademia scaligera, ha raccontato del suo rapporto con la danza classica, da cui è letteralmente rimasto «ammaliato». «E chi l’avrebbe mai detto» ha ironizzato stringendo la mano all’ex ballerino e ora vice direttore dell’accademia Maurizio Vanadia.
«In fondo - spiega Vasco - il rock e la danza classica non sono poi così differenti. Trasmettono entrambi sensualità e provocazione». E poi, dopo un giro tra le sale dell’accademia, dopo aver visto i ragazzi allenarsi alla sbarra, commenta: «Sono rimasto flashato dalla classe delle ballerine, dalla loro potenza muscolare che permette loro di volare e che è frutto di un duro allenamento. Credo che ballare sia come suonare la chitarra. Ci vogliono passione e allenamento».
Giacca in pelle e sigaretta (spenta) in mano, Vasco annuncia che il suo sodalizio con il mondo della classica «sarà sorprendente». E le ballerine, seppur giovanissime, conoscono già a memoria le canzoni che mai avrebbero pensato di interpretare e cantare, così lontane dal loro mondo. «La mia preferita è Sally» sostiene Ilaria, 12 anni, tra le premiate. «No, è più divertente Susanna» replica l’amica, cerchietto e capelli lunghi lungo la schiena.
L’incontro con i giovani ballerini (la prima uscita pubblica di Vasco dopo il ricovero in ospedale) è anche l’occasione per chiarire due punti. Primo: «Sto bene, la convalescenze durerà un anno, ma il ricovero è finito».

Due: «Chiudo con la mia carriera da rock star e vi farò conoscere il Vasco Rossi artista e uomo». Poi, per non essere troppo serio, precisa: «Certo, resto comunque un tipo poco raccomandabile». Sarà pure poco raccomandabile, ma il sodalizio con la danza con la d maiuscola è ormai cosa fatta.

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