Cronaca locale

Farinetti prenota mezza piazza XXV Aprile

Il piano di Eataly. E i locali lungo i cantieri M4 vogliono il parco Solari

Farinetti prenota mezza piazza XXV Aprile

«Riempiamo di tavoli all'aperto le vie e le piazze d'Italia. Ho chiesto mezza piazza XXV Aprile per Eataly, deve diventare un grande dehor» ha già anticipato a Otto e mezzo su La7 il fondatore di Eataly Oscar Farinetti. Prima ancora che venga approvata (probabilmente oggi in consiglio comunale) la misura che permetterà di estendere gratuitamente i locali all'aperto per compensare il taglio dei tavoli, Farinetti dunque ha le idee ben chiare. E potrebbero spuntare tavolini e sedie sotto l'Arco della Pace, ma anche in altre piazze storiche normalmente vincolate dalla Sovrintendenza. Il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini ha già tolto i veti.

Temono di finire «cornuti e mazziati» i titolari del gruppo «Ristoranti e bar tra M4 e Covid» che si è appena formato su spinta di Alessio Fusco del «Bebel» in via San Vittore. Ne fanno parte (tra gli altri) i locali «Carbonaia Carne» e «Carbonaia mare», il «Simon's bar», il caffè «Tur de Milan», il «Cheese Bar» di via Dezza, aiutati dalla segretaria del «Comitato Foppa Dezza Solari» Orietta Colacicco. In commissione si è discusso ieri della delibera per estendere i dehor ma «non si è considerato - fa presente Colacicco, anche esponente di Piattaforma Milano - che alcuni esercizi non potranno godere di questa possibilità per la loro collocazione lontana da piazze e giardini o perché si trovano lungo i cantieri della M4. I locali avranno un doppio danno, sono stretti da anni fra le cesate dei cantieri e subiranno la concorrenza di chi può estendersi all'aperto». Il gruppo chiede un incontro con la giunta per valutare delle possibili alternative per l'estate. Le aree di cantiere inutilizzate in via Foppa o la possibilità di trasferire la movida in piazza Sant'Ambrogio o al parco Solari. Come ultima ratio, «garantire un indennizzo per i commercianti che vogliono tornare comunque a lavorare in sicurezza».

E il Municipio 1 ha approvato due sere fa le linee guida a favore delle attività commerciali in centro per far fronte alle regole «anti Covid».

Tra queste c'è ad esempio la possibilità di consentire lo street food in strade oggi vietate, o di estendere i dehor su pedana in posti riservati alle auto anche in vie con limite di velocità a 50 all'ora, «con limitazione dell'orario entro e non oltre la mezzanotte» («bisogna evitare conflittualità tra movida e residenti» afferma il presidente Fabio Arrigoni) fino alla promozione di app e sistemi che indichino in tempo reale il livello di capienza media delle medie e grandi superfici di vendita.

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