«Liberiamo i marò». Lo striscione è stato srotolato ieri sull'Arengario, di fronte al Duomo, mentre un corteo di cinquecento persone organizzato da «Fratelli d'Italia» sfilava da piazza San Babila a corso Vittorio Emanuele fino in piazza Duomo, sfidando la pioggia. «Bisogna imporre una svolta radicale alla vicenda. In extrema ratio candideremo i due militari alle elezioni europee, così l'Europa sarebbe costretta a tutelarli» ha dichiarato l'ex ministro alla Difesa, Ignazio La Russa, ribadendo che in qualsiasi modo le pressioni sul governo di Nuova Delhi dovranno continuare.
«L'Unione Europea interrompa il rapporto bilaterale commerciale con l'India e se non bastasse ritiri gli ambasciatori. E' necessario mettere in mora le organizzazioni internazionali - ha sottolineato La Russa -, quelle organizzazioni alle quali l'Italia partecipa come l'Unione Europea, l'Onu e la Nato». Quindi il leader di «Fratelli d'Italia» ha annunciato che organizzerà altri cortei in tutta la nazione, perché «non vogliamo che questa battaglia sia cloroformizzata come vuole fare il Governo». La lotta sarà assidua a fianco dei due fucilieri, finché le autorità indiane non si decideranno a rimandarli nel nostro Paese.
«Il sindaco Pisapia per primo deve cambiare marcia» ha aggiunto Riccardo De Corato, vice presidente del Consiglio comunale e capogruppo di «Fratelli d'Italia» in Regione. «Pisapia non parteciperà alle celebrazioni milanesi per la 65ma festa della Repubblica indiana per problemi d'agenda. E' il solito atteggiamento cerchiobottista».
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