Fecero il saluto romano, il giudice li assolve tutti: "Espressero un pensiero"

Secondo il giudice, il saluto fascista era stato un gesto commemorativo

Fecero il saluto romano, il giudice li assolve tutti: "Espressero un pensiero"

Due anni fa, durante la commemorazione per i caduti della Repubblica sociale italiana al Campo X di Milano, avevano urlato il saluto nazista, "Sieg Heil". Il tribunale di Milano, ora, ha assolto i tre giovani protagonisti della vicenda "perché il fatto non sussiste". Infatti, a detta del giudice, la loro è stata "una manifestazione del pensiero, costituzionalmente garantita".

La Stampa ricorda che nel 2016, durante la cerimonia, i tre giovani, oltre ad aver urlato lo slogan della Germania di Hitler, avevano esposto uno stendardo dell'associazione combattenti delle Ss e avevano accompagnato le parole con il gesto del saluto romano. Ma, a detta del giudice, il loro comportamento rappresentava solamente l'espressione di un pensiero, dato che non c'era alcun pericolo per la "tenuta dell’ordine democratico", dato che il tutto si è svolto in un contesto commemorativo, quindi "privo di quella offensività concreta vietata dalla legge".

Il gesto compiuto dai ragazzi è stato interpretato come un'azione "esclusivamente rivolta ai defunti, in segno di omaggio e di umana pietà, senza alcuna finalità di restaurazione di carattere fascista o

nazionalsocialista". Il giudice ha valutato che, l'articolo 5 della legge Scelba punisce le manifestazioni pericolose, quelle cioè che potrebbero portare alla riorganizzazione del partito fascista, cosa non accaduta nel caso in questione.

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