Ferri da maglia e lana alle pazienti Così si combatte l'ansia in ospedale

Ferri da maglia e lana alle pazienti Così si combatte l'ansia in ospedale

Il morbido filo del «Gomitolo Rosa» continua a combattere l'oscuro labirinto della paura in ospedale nelle donne con il tumore al seno. Ieri l'associazione che da tempo opera negli istituti ospedalieri milanesi, come la clinica Mangiagalli, ha consegnato al Policlinico il ricavato del concerto tenutosi a Mortara nello scorso dicembre insieme all'associazione Civico 17. «Gomitolo Rosa» raccoglie da anni la lana che altrimenti verrebbe bruciata e ne trae un nuovo filo, che serve soprattutto a lavorare a maglia nei reparti oncologici, mentre si attende il risultato di una mammografia.

Il «knitting» contro l'ansia dell'attesa di un esame o contro l'umor nero della vita è una tradizione che viene da molto lontano. All'inizio era praticata dai maschi e dai guerrieri. Il più affascinante sostenitore negli Stati Uniti del knitting è Russell Crowne, il mitico interprete de «Il Gladiatore» che non teme di dichiarare la sua passione per il lavoro ai ferri contro il logorio della vita moderna. Le iniziative sostenute dal «Gomitolo Rosa» hanno un duplice effetto. Da un lato aiutano le donne a superare momenti di grande tensione, dall'altro donano ai reparti di ostetricia copertine, scarpette e maglioncini per i neonati che hanno più bisogno.

Il sostegno psicologico del lavoro a maglia è dato proprio dal filo di lana, che crea nella persona una sensazione di indefinita continuità. Lo stress e la paura campaiono insieme alla disperata consapevolezza di una fine, quella fine che il filo che scorre lemme tra i ferri cancella. Molte sono le associazioni che promuovono il benefico apporto di questa pratica nelle malattie, compresa l'anoressia dei giovani nel reparto del Niguarda.

«Gomitolo Rosa» è nato a Biella da un'idea del dottor Alberto Costa. E' un ente privato. E' stato creato nel giungo 2012 come un'associazione senza fini di lucro ed è in attesa di essere riconosciuto come Fondazione.

Si propone di supportare l'impegno di associazioni già esistenti, desiderose di impegnarsi in progetti a sostegno delle donne affette da tumore al seno ma che non hanno molte diposnibilità finanziarie. Inoltre il recupero di lane destinate al macero unisce all'aiuto umanitario un impegno per l'ambiente.

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