Cronaca locale

In migliaia nella moschea abusiva che Sala finge di non vedere. "Indaghi il prefetto"

Silvia Sardone e Samuele Piscina invocano l'intervento del prefetto per risolvere la gravissima situazione nella moschea abusiva di Milano

In migliaia nella moschea abusiva che Sala fa finta di non vedere. "Indaghi il prefetto"

Quello delle moschee abusive a Milano è un problema sentito dalla popolazione ma del quale l'amministrazione comunale non sembra preoccuparsi. Nonostante le migliaia di segnalazioni che arrivano dai cittadini per il disturbo della quiete pubblica e, in tempo di pandemia, per gli assembramenti pericolosi e non autorizzati negli spazi adibiti a luogo di culto, la giunta di Beppe Sala non sembra intenzionata ad ascoltare i suoi cittadini. Le proteste crescono in tutte le zone in cui sussistono locali che vengono indebitamente trasformati in moschee, con conseguente disagio per i cittadini a causa del caos che causano. Lo dimostra quanto avvenuto poche ore fa in via Calvalcanti, dove alcuni cittadini hanno documentato quanto è accaduto per la fine del Ramadan.

"Non hanno pace i residenti di via Cavalcanti 8. Nonostante i processi e le sentenze, la moschea continua a ospitare migliaia di persone. Dalle ore 5 di stamane, nel luogo di culto abusivo si sono riunite migliaia di persone per festeggiare la fine del Ramadan, in barba a qualsiasi regola e sicurezza", denunciano oggi Samuele Piscina e Silvia Sardone, consiglieri comunali della Lega a Milano. La situazione nel condominio adiacente alla stazione Centrale in zona Nolo è sempre più complicata nonostante le innumerevoli segnalazioni.

"Non sono state sufficienti le condanne (anche penali) subite dall’imam Abu Hanif P., primo rappresentante della Bangladesh cultural and welfare association, nel settembre 2019 per l’uso improprio dello scantinato, un magazzino accatastato C2, sito 8 metri sotto il livello del suolo al piano -2 della palazzina, senza condotti d’areazione e vie di fuga, nonché sito di fianco al locale caldaia", spiegano i due leghisti, esplicitando tutte le gravissime problematiche della mosche abusiva, che funge anche come "sorta di scuola per bambini musulmani. Tutto ciò ovviamente alimenta i rischi per la sicurezza delle persone che fruiscono abusivamente di questo spazio, a partire dai più piccoli, e di tutti i cittadini residenti nello stabile".

Come ricordano Sardone e Piscina, "in questo luogo fece visita il Sindaco Sala nella campagna elettorale del 2016, promettendo l’immediato sgombero non appena eletto. Nonostante il Comune sia ampiamente informato sulla problematica, a distanza di 6 anni la situazione è rimasta invariata e il sindaco, responsabile del corretto utilizzo dello stabile, nulla ha fatto di concreto per far rispettare le regole". È evidente l'assenza di una precisa volontà di ascoltare i cittadini in regola di Milano, l'ennesima prova che "per Sala esistano cittadini di serie A, gli extracomunitari ai quali tutto è concesso, e cittadini di serie B, i milanesi che vengono sommersi di multe al primo sbaglio".

Nella loro nota, i due esponenti della Lega richiamano il sindaco alle proprie responsabilità: "Il Comune ha la responsabilità di mettere i sigilli allo stabile prima che succeda l’irreparabile, come ricordato al Sindaco dagli abitanti del palazzo che lo hanno denunciato.

L’omissione perpetrata di Sala deve finire immediatamente, per questo chiediamo al Prefetto un intervento immediato nei confronti del sindaco".

Commenti