Milano è stata una delle prime città italiane ad aprire le frontiere alla cucina etnica. E ancora oggi una larga fetta di pubblico sceglie la ristorazione esotica che negli ultimi anni si è arricchita di grandi personalità da tutto il mondo. Tra i progetti più interessanti cè certamente «Fingers» di Roberto Okabe e Clarence Seedorf che, a sette anni dal primo locale di via S.G. Emiliani 2 ha aperto in via Keplero 2 una straordinaria location di 1.400 mq immersa in un giardino zen che ben si sposa con una cucina che mescola Giappone, Europa e Brasile. Un mix figlio del percorso di Okabe, figlio di giapponesi immigrati a San Paolo, formatosi a Tokyo e nella metropoli brasiliana da sempre patria dei migliori ristoranti nipponici. A Milano dal 1997, dove fu tra i primi a rivoluzionare la cucina orientale con la «Compagnia dei Naviganti», oggi propone un progetto fortemente creativo che «mira a coinvolgere non soltanto il gusto ma tutti i sensi: la vista, lolfatto, il tatto e ovviamente il gusto».
Cucina fusion, si direbbe, ma forse lepiteto è riduttivo di fronte a ricette che fondono la tradizione del crudo con quella dellEuropa mediterranea fatta di olio extravergine, burrata o foie gras. «Eppoi, cè la saudade do Brasil che ho riassunto in un sushi che, anche nei colori il giallo e verde dell'avocado mi ricorda chi sono».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.