Fino al 18 aprile, una rassegna di dieci pellicole del regista cult britannico

Fino al 18 aprile, una rassegna di dieci pellicole del regista cult britannico

Se c'è un regista che, come pochi altri, è maestro nel regalare un soffio epico alle piccole, oscure, umane miserie di tutti i giorni, questo è il britannico Mike Leigh, 72 anni, autore dell'apprezzato Turner (2014), reso ancor più intenso da un grande Timothy Spall, miglior attore a Cannes. Ma la «biopic» dedicata all'eccentrico pittore romantico è solo l'ultima di una lunga serie di capolavori dieci dei quali, fino al 18 aprile, sono indagati nella rassegna «Omaggio a Mike Leigh», organizzata allo Spazio Oberdan da Fondazione Cineteca Italiana. Dopo la proiezione inaugurale di ieri (Dolce è la vita, piccolo dramma familiare dei sobborghi londinesi), oggi alle 16.45 è la volta di Segreti e bugie (replica sabato 18 alle 21). Il film, Palma d'Oro nel 1996, è ambientato nelle periferie di Londra: una giovane di colore (Hortense Cumberbatch, interpretata da Marianne Jean- Baptiste), resta orfana dei genitori adottivi e va alla ricerca della vera madre. Quando la trova (è l'operaia bianca Cynthia, nel cast Brenda Blethyn) è una delusione: quella persona tanto mitizzata è, per l'appunto, una persona, una donna sfiorita e delusa: infelice, fragile, piena di problemi e difficoltà. Umana, insomma. Del resto proprio l'attenzione ossessiva per l'uomo «normale» è una delle cifre del cinema di Leigh: non dimentichiamo che si formò nel clima della cosiddetta British Renaissance degli anni Ottanta, epoca non facile per un'Inghilterra che usciva dalla crisi a prezzo di enormi sacrifici. E come al tempo del nostro boom, si avverte l'esigenza di una poetica del realismo, aderente al quotidiano. Domani doppia proiezione: alle 16.30 si comincia con Ragazze (1997), l'amicizia tra le giovani Hannah e Annie ripercorsa in flashback; alle 18.30 Il Segreto di Vera Drake, Leone d'Oro a Venezia nel 2004. Nell'Inghilterra degli anni Cinquanta Vera, per puro altruismo, aiuta le ragazze ad abortire. Scoperta dalle autorità, finirà male. Replica domenica 12 alle 15. Molto dickensiano, e crediamo non a caso, è il titolo del lungometraggio di venerdì 10 (18.15): Belle speranze, 1988, con Philip Davies, Ruth Sheen, Edna Doré. E mentre sabato 11 (ore 21) e lunedì 13 (16.

45) viene proiettato Turner, cronaca degli ultimi venticinque anni della “doppia vita” (scoprirete perché) del celebre artista amatissimo e anticonformista, giovedì 16 si riprende con il recente La felicità porta fortuna (2008, ore 16.45) e, alle 18.45, Naked (miglior regia e attore a Cannes nel 1993), un'indagine sul conflitto «titanico» fra il nomade disoccupato Johnny e un mondo che sembra rifiutarlo.

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